Il quotidiano parla di come il mercato ha cambiato la squadra viola e delle difficoltà di Palladino rispetto alla formazione da schierare contro i nerazzurri
Anche il quotidiano Il Foglio parla del recupero di domani sera tra Fiorentina e Inter. "La partita era stata giustamente sospesa dopo il malore di Edoardo Bove. L'allenatore dei Viola, dopo un mercato con tanti acquisti e cessioni, avrà a disposizione pochissimi giocatori a causa delle regole della Serie A", scrive il quotidiano nell'articolo dedicato alla partita.
Le due squadre, intanto, si sfideranno due volte in pochi giorni perché il calendario è asimmetrico. "Saranno due partite assai diverse nonostante siano a distanza di appena quattro giorni. Il motivo risiede tutto nel regolamento e nel (colposo) ritardo maturato nel recuperare una partita del girone d’andata solo alla fine del calciomercato invernale. Il calendario è pieno di impegni, lo sanno tutti. Lo scorso anno andò perfino peggio, protagonista sempre la Fiorentina, che giocò a Bergamo a campionato letteralmente finito da una settimana. Non meno curiosa la situazione che Palladino e Inzaghi dovranno affrontare nella partita di domani sera. La questione è tanto semplice da spiegare quanto complessa nelle sue conseguenze", si legge sul quotidiano.
Da dove si riparte
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Verrà rispettato il protocollo dell'ingresso in campo, ma la gara partirà dal minuto 17, da quando cioè è stata sospesa per permettere i soccorsi al giocatore che ha avuto un malore. Si stava battendo una rimessa laterale per la Fiorentina e il punteggio era ancora fermo sullo zero a zero. In campo non potranno scendere, eventualmente, giocatori espulsi nei primi 17 minuti di gara, ma non ce n'erano stati. Dumfries e Comuzzo, che sono squalificati per somma di ammonizioni dopo l'ultima partita in campionato, salteranno la partita di San Siro, non quella di domani sera. Saranno sicuramente due partite diverse anche se a distanza di pochi giorni perché nella seconda sfida Palladino potrà impiegare, cosa che gli sarà impedita nella gara da recuperare, i nuovi acquisti di mercato.
"Possono essere schierati solo i calciatori che erano già tesserati al momento dell’interruzione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno sulla distinta del direttore di gara, le assenze sicure sono quelle dei (tanti) giocatori ceduti (Christensen, Quarta, Kayode, Ikoné, Sottil, Biraghi e Kouamé) che si sommano all’impossibilità di schierare i nuovi arrivati. Se per Inzaghi il tutto si traduce nel rinunciare a Zalewski, per Palladino significa dimenticarsi di Folorunsho, Pablo Marì, Ndour, Fagioli e Zaniolo. Ovvero a tutta la nuova struttura della squadra", ha sottolineato ancora il quotidiano.