"Il guaio Far bottino pieno contro le piccole è cosa buona e giusta, ma per alzare trofei urge il salto decisivo nelle notti incantante, quelle dove le gambe tremano di più. Strano ma vero, è in questi momenti che pare abbassarsi la lucidità nelle giocate decisive e scompare la solita ferocia al momento della stoccata: il blocco psicologico è stato evidente, forse più di altre volte, nella prima mezz’ora azzoppata peraltro dagli infortuni di Calha ed Acerbi (i due diversi cambi hanno, inevitabilmente, condizionato l’intero svolgimento della trama). Eppure, visto che anche gli uomini di Slot non hanno sparato col cannone, c’era spazio e tempo per fare male ai rossi".
"E ora? Senza quella stramba chiamata di Zwayer al Var, probabilmente i nerazzurri avrebbero strappato il primo pari nello scontro diretto. In questa Champions così diversa dalla scorsa, appena si è alzato il livello dello scontro, ci si è sbucciati le ginocchia: dopo i primi 12 punti contro avversari meno nobili, è arrivata la caduta del Metropolitano all’ultimo angolo contro l’Atletico Madrid e quest’altra piena di rimpianti contro i Reds di Slot. Prima, in Serie A, era arrivato un tris di sconfitte contro le altre grandi del campionato: prima la prestazione deludente allo Stadium contro la Juve allora di Tudor, poi la squadra di Chivu è finita mani e piedi nella trappola contiana a Napoli e, infine, il derby doloroso, ben giocato ma con beffa di Pulisic. Unendo i puntini, la situazione si complica e tra poco più di una settimana ci sarà da giocarsi il primo trofeo della stagione: a Riad arrivano pure Napoli e Milan, due big, meglio ricordarselo", aggiunge Gazzetta.
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