fcinter1908 news rassegna stampa Inter, abbiamo un problema: è il quinto ko contro le big. “Il blocco psicologico è evidente”

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Inter, abbiamo un problema: è il quinto ko contro le big. “Il blocco psicologico è evidente”

Andrea Della Sala Redattore 
L'Inter reclama giustamente per un rigore assegnato nel finale al Liverpool, ma la prestazione della squadra di Chivu non è stata all'altezza

L'Inter reclama giustamente per un rigore assegnato nel finale al Liverpool, ma la prestazione della squadra di Chivu non è stata all'altezza e gli scontri diretti persi iniziano a essere troppi.

"L’accerchiamento finale all’arbitro tedesco Zwayer per la sua invenzione allegra di qualche minuto prima, con tanto di Lautaro disperato e sbracciante e Kolarov ammonito nel mischione, è ampiamente giustificata, ma la vera Inter non si è vista quasi mai contro il Liverpool, ancor prima del casus belli. I Reds non sono neanche lontanamente la macchina diabolica della stagione passata, ma anche l’Inter non aveva la stessa baldanza di sabato scorso, al netto del rivale di taglia inferiore. Il rigore gentilmente donato a Szoboszlai ha avvelenato la supersfida di Champions e cambiato la prospettiva, oltre che il risultato, ma alla fine, per una volta di più, i nerazzurri di Chivu hanno terminato un big match con un pugno di mosche ronzanti in mano. Questa ha fatto perfino più male delle altre ai 75mila di San Siro che sfilavano delusi, proprio per la mannaia arbitrale, ma ci sarà pure un motivo più profondo se, in cinque gare contro avversari di pari lignaggio, la truppa di Chivu non ha mai terminato con nemmeno un punticino nel sacchetto della spesa. Al cammino italiano si è affiancato quello europeo, alle cadute in Serie A si sono aggiunte quelle in Champions League, ed ecco servito il grande punto interrogativo della stagione: i nerazzurri non possono pensare di essere vincenti se non riescono a dominare anche negli scontri diretti", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Il guaio Far bottino pieno contro le piccole è cosa buona e giusta, ma per alzare trofei urge il salto decisivo nelle notti incantante, quelle dove le gambe tremano di più. Strano ma vero, è in questi momenti che pare abbassarsi la lucidità nelle giocate decisive e scompare la solita ferocia al momento della stoccata: il blocco psicologico è stato evidente, forse più di altre volte, nella prima mezz’ora azzoppata peraltro dagli infortuni di Calha ed Acerbi (i due diversi cambi hanno, inevitabilmente, condizionato l’intero svolgimento della trama). Eppure, visto che anche gli uomini di Slot non hanno sparato col cannone, c’era spazio e tempo per fare male ai rossi".

"E ora? Senza quella stramba chiamata di Zwayer al Var, probabilmente i nerazzurri avrebbero strappato il primo pari nello scontro diretto. In questa Champions così diversa dalla scorsa, appena si è alzato il livello dello scontro, ci si è sbucciati le ginocchia: dopo i primi 12 punti contro avversari meno nobili, è arrivata la caduta del Metropolitano all’ultimo angolo contro l’Atletico Madrid e quest’altra piena di rimpianti contro i Reds di Slot. Prima, in Serie A, era arrivato un tris di sconfitte contro le altre grandi del campionato: prima la prestazione deludente allo Stadium contro la Juve allora di Tudor, poi la squadra di Chivu è finita mani e piedi nella trappola contiana a Napoli e, infine, il derby doloroso, ben giocato ma con beffa di Pulisic. Unendo i puntini, la situazione si complica e tra poco più di una settimana ci sarà da giocarsi il primo trofeo della stagione: a Riad arrivano pure Napoli e Milan, due big, meglio ricordarselo", aggiunge Gazzetta.