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La Juve valeva il triplo, ora i nerazzurri sono passati davanti. 1715 milioni di euro, mentre i bianconeri sono scesi a 1651. E con Oaktree le cose potrebbero ancora migliorare per i nerazzurri.
"Chi vale di più tra Juventus e Inter? Domanda retorica, fino a qualche anno fa. Ma poi le cose sono cambiate, anzi si sono ribaltate. E la sfida di oggi a Torino certifica il passaggio di testimone, in attesa del verdetto del campo. Parliamo di enterprise value , cioè della valutazione aziendale che esprime la sommatoria di tutti gli asset di una società. Il moltiplicatore viene, quindi, corretto in base a un algoritmo che pesa le caratteristiche di ciascun club e tiene conto di cinque parametri: profittabilità (rapporto stipendi-fatturato ed Ebit), popolarità (seguito sui social media), potenziale sportivo (valore della rosa), gestione diritti tv ed eventuali stadi di proprietà", spiega La Gazzetta dello Sport.
"L’ultima ricerca di Football Benchmark, pubblicata quest’anno e basata sui bilanci 2022-23 e 2023-24, ha segnato il sorpasso: Inter 1715 milioni (quattordicesima in Europa, in testa c’è il Real Madrid a 6,3 miliardi), Juventus 1651 (quindicesima). Rispetto al 2024, i nerazzurri hanno guadagnato il 20%, i bianconeri hanno perso il 3%. Ma fa impressione soprattutto guardare la curva dell’ultimo decennio. Nel 2016 la Juve valeva due volte e mezzo l’Inter: un miliardo contro 400 milioni. L’anno dopo il divario si era ulteriormente ampliato, con un rapporto quasi di 3 a 1: 1,2 miliardi contro 400 milioni. Quelli erano i tempi del dominio bianconero in Italia (sarebbero stati 9 gli scudetti consecutivi) e della presenza fissa nel G8 in Europa: a un certo punto, la Serie A stava troppo stretta alla Juve che elaborò un piano per provare ad agganciare l’élite globale. Un nome, su tutti: Cristiano Ronaldo. Le cose, come sappiamo, sono andate diversamente, anche perché il Covid ha colpito soprattutto quei club, come la Juve, in fase espansiva negli investimenti".
"L’Inter ha seguito un percorso inverso. Dopo le incertezze del post-Moratti, l’avvento di Suning ha inizialmente fornito quelle risorse necessarie per ritrovare la competitività e, soprattutto, la partecipazione continuativa in Champions (da cui era rimasta assente per 6 stagioni consecutive). Tradotto: crescita dei premi Uefa e dei ricavi commerciali. E la visibilità internazionale, al netto dei contratti asiatici sopravvalutati, è stata tangibile. L’Inter ha via via accorciato il gap, salendo a un miliardo di valutazione nel 2022 e a 1,4 miliardi due anni dopo. Le difficoltà finanziarie della famiglia Zhang, che nel maggio 2024 hanno portato al cambio di proprietà, non hanno influito più di tanto, anche perché proprio la chiusura dei rubinetti dalla Cina aveva imposto una spending review negli anni precedenti. Dopo il record negativo di perdita del 2020-21 (246 milioni), i conti sono notevolmente migliorati: l’Inter si appresta ad approvare il primo esercizio in utile della sua storia. Il bilancio 2024-25 si rifletterà, in termini positivi, sui calcoli del nuovo enterprise value nerazzurro", analizza La Gazzetta dello Sport. "Sebbene le recenti operazioni di ristrutturazione societaria lascino intravedere prospettive di miglioramento significativo per la Juventus, la forbice con l’Inter è destinata ad ampliarsi, quantomeno per ciò che riguarda il valore del club nel breve periodo", conclude il ceo di Football Benchmark
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