"Contro la Roma, dopo la sosta di ottobre, Lautaro arrivava da lunga trasvolata oceanica e la stanchezza del viaggio si era vista tutta. Una settimana dopo, il 25 ottobre, lo psicodramma napoletano. Poi, tre giorni fa, ecco la sfida contro la Fiorentina trasformata in una festa del gol: hanno brindato i centrocampisti, per Lautaro invece tanta fatica e un po’ di confusione. In mezzo a questo mini-ciclo un po’ così ha, comunque, segnato a Bruxelles contro il povero Union Saint-Gilloise confermando una tendenza che si sta solidificando: da un po’, il capitano interista ha più familiarità con la rete in Champions che con quella in campionato. Al momento in Europa si contano più gol (3) che presenze (2), mentre per lo stesso numero di centri in Serie A sono servite nove partite. Alla fine, l’ultima gioia in patria è arrivata il 4 ottobre, quasi un mese fa, a San Siro contro l’umile Cremonese. Sembrerebbero esserci i presupposti per riprendere la marcia in uno stadio in cui, tra l’altro, l’argentino manca da un po’. Nelle ultime due stagioni non ha giocato a Verona, una volta per infortunio e una per semplice riposo. Stavolta no, nonostante il sovraccarico di emozioni e fatiche dovrebbe esserci, con Bonny a fargli sa scudiero: il capitano dell’Inter è partito dall’inizio in 8 su 9 gare di Serie A, non sarà certo un caso", sottolinea Gazzetta.
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