fcinter1908 news rassegna stampa Libero: “Colloquio Inter-Chivu, cos’è emerso: toni pacati, no accuse ma una richiesta”

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Libero: “Colloquio Inter-Chivu, cos’è emerso: toni pacati, no accuse ma una richiesta”

Marco Astori
Marco Astori Redattore 
Così Libero, nella sua edizione odierna, in merito al faccia a faccioa di ieri tra Cristian Chivu e la dirigenza dell'Inter

"Toni pacati, nessuna accusa, ma una richiesta precisa: è il momento di assumersi le proprie responsabilità". Così Libero, nella sua edizione odierna, in merito al faccia a faccioa di ieri tra Cristian Chivu e la dirigenza dell'Inter per analizzare il momento negativo dopo la sconfitta contro la Juve. Si legge sul quotidiano: "Il fatto è che l’Inter ha puntato tutto, per anni, sulla costruzione di questo gruppo storico. Parliamo di Lautaro, Barella, Bastoni, Dimarco, De Vrij, a cui si sono aggiunti leader esperti come Acerbi, Mkhitaryan e Calhanoglu. Ma questo nucleo, a ben vedere, è cresciuto in una serra.

Lautaro ha solo intravisto le difficoltà del biennio di Spalletti ed era un giovane arrivato dall’Argentina per scoprire un nuovo mondo, di certo non il capopopolo che è ora. Barella e Bastoni sono stati inseriti quando c’era già Conte, un condottiero che per sua natura deresponsabilizza i giocatori, prendendosi tutto il peso sulle proprie spalle. Gli altri sono arrivati con Inzaghi, un tecnico che li ha sempre protetti con gerarchie chiare e mai in discussione, anche nei momenti peggiori.

Quel momento peggiore, all’inizio del suo secondo annodi Inzaghi, ricorda sinistramente quello attuale: una squadra distratta che subiva gol facili nei momenti in cui c’era da mettere la testa, più che il gioco. Allora la ferita era lo scudetto perso contro il Milan; oggi può essere l’epilogo da zero titoli, anche se oggi come allora i diretti interessati dicono che è tutto archiviato. Quel gruppo impiegò mesi per azzerare e ripartire, svoltando solo in primavera. Questo? Quanto ci metterà, considerando che è praticamente lo stesso? La dirigenza e Chivu lo sanno e hanno chiesto senso di urgenza.

Ma la società, per ora, non si rivolge a Chivu. Non è ancora il momento di chiedergli di più.

Quando Marotta pungolava Inzaghi, lo era anche perché il mister, pur giovane, aveva esperienza. La richiesta è per il gruppo di leader di cui sopra. Devono fare un passo in avanti, capire che hanno l’età (26, 27, 28 anni) e l’esperienza (4, 5, 6 stagioni in nerazzurro) per leggere i momenti di una stagione. Tocca ai leader percepire il senso del pericolo che aleggia su un’annata che rischia di prendere una brutta piega. Tocca a loro e poi, soltanto poi, a tutti gli altri".