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L'Inter sfida la capolista Roma all'Olimpico. Dopo le 5 vittorie consecutive, la squadra di Chivu non può permettersi di perdere lo scontro diretto.
"Roma-Inter è una partita verità e vale di più dei tre punti. Stasera Roma e Inter si giocano l’alta classifica. In caso di pareggio non riceveremo risposte chiare, ma se l’una prevarrà sull’altra, avremo idee più chiare sulla corsa scudetto, in attesa del Milan domani sera contro la Fiorentina. Se vincesse, la Roma non potrebbe più nascondersi, verrebbe iscritta d’ufficio alla corsa scudetto. Se perdesse, l’Inter ritornerebbe indietro di un mese, alla casella della sconfitta contro la Juve a Torino, e la striscia dei cinque successi consecutivi, tra campionato e Champions, sbiadirebbe. Sarebbe il terzo scivolone in 7 giornate, troppi capitomboli in poco tempo per aspirare allo scudetto. Viceversa, con i tre punti l’Inter si riproporrebbe per quello che è, la favorita per il titolo assieme al Napoli, mentre una caduta riporterebbe la Roma nell’alveo del vero obiettivo stagionale, la qualificazione alla Champions", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Tra Roma e Inter le parti sembrano rovesciate, se si assumono gli allenatori come pietre di paragone. L’offensivista Gasperini arriva all’appuntamento forte della miglior difesa del campionato, appena due i gol subiti dalla Roma. Il presunto difensivista Cristian Chivu si presenta all’Olimpico con il miglior attacco della Serie A, 17 i gol realizzati dall’Inter. Parametri più nascosti confermano l’impressione che questa partita esprima delle contraddizioni. Il baricentro, per esempio. Fin qui l’Inter è stata in media più “alta” della Roma, a quasi 56 metri (55,9 per la precisione) contro 52,3. Tre metri abbondanti di differenza. Oppure i tiri nello specchio della porta: 37 a 28 per l’Inter. Chivu ha attaccato più di Gasperini, e questo è uno sfregio al dogma su Gasp allenatore d’assalto. Le condizioni di partenza erano e sono uguali, sia l’uno sia l’altro devono misurarsi con realtà nuove. Chivu conosceva Appiano per averlo frequentato da giocatore e da tecnico della Primavera; Gasperini non era mai stato a Trigoria. Forse qui sta un punto di differenza, anche se ci sembra che Gasperini a Roma si sia ambientato in fretta e bene", aggiunge il quotidiano.
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