Del vecchio Meazza, invece, resterà solo il 9 per cento. Una piccola porzione della Curva Sud, quella attualmente frequentata dagli ultrà del Milan, e una parte della Tribuna Arancione, quella sul lato dell’ex ippodromo del trotto. Tutto il resto del Meazza sarà buttato giù per lasciare spazio a un centro commerciale, al Museo di Milan e Inter e a verde fruibile. La sua «decostruzione», prevista nel 2031, prevede: la totale rimozione della copertura, delle tribune del terzo anello e del primo anello, di parte delle tribune del secondo anello e di circa il 70 per cento delle rampe che caratterizzano la facciata esistente. Ciò che resterà della Scala del calcio sarà «messo in relazione con la parte vincolata dell’ex trotto e sarà percepito come la nuova porta d’ingresso a tutta l’area». L’intera operazione, esclusi gli oneri di urbanizzazione, i costi di acquisto del Meazza e delle aree nonché di bonifica e di demolizione, vale 1,2 miliardi di euro (700 milioni solo per lo stadio). Un totale che dovrebbe superare il miliardo e mezzo di investimento.
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