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Dopo la delusione in Supercoppa, l'Inter riparte dal campionato. La squadra di Chivu è concentrata sul delicato impegno con l'Atalanta, a guidare la truppa è come sempre capitan Lautaro.
"All’Inter nessuno ha accolto con disperazione il verdetto di Riad. Nessuno è stato neanche contento di perdere ai rigori, concludendo il 2025 senza trofei dopo sei tentativi andati a vuoto. Ci mancherebbe altro, a chi piace davvero la cultura della sconfitta? Ma la Supercoppa, sia pure molto remunerativa, non rientrava esattamente tra i primi obiettivi stagionali in ordine di importanza. Complimenti al Napoli, allora, ma la sfida-scudetto è appena cominciata e durerà fino alla fine, con il crocevia dell’11 gennaio che metterà di fronte le due squadre a San Siro raccontando forse un po’ di verità su ciò che potrebbe accadere dopo. Nel frattempo, Chivu riprende il campionato da primo in classifica e spera di rispettare la tradizione vincente del predecessore Inzaghi contro l’Atalanta: sei vittorie negli ultimi sei incroci", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"D’altra parte, tornare a Milano con una coppa gli sarebbe piaciuto per dare forza e autorevolezza al suo lavoro quotidiano. E per aggiornare la sala dei trofei. L'Inter si è fermata a spolverare la bacheca dello scudetto della stella, la ventesima decorazione che è diventata acuminata come una spina nel cervello dei calciatori. Dalla primavera del 2024 il gruppo storico, Lautaro in testa, ha accumulato tante grandi partite, intrapreso percorsi affascinanti e spericolati ma è poi puntualmente rimasta senza nulla in mano. Per questo il micro viaggio di Bergamo, dove comunque la squadra si trasferirà oggi dopo la rifinitura pomeridiana, diventa un test fondamentale per la tenuta psicologica dei calciatori. Lautaro, migliore alleato dell’allenatore a dispetto di qualche sostituzione accettata in un periodo di difficoltà fisica, sta trasmettendo ai compagni, vecchi e nuovi, il furore che serve a impossessarsi dello scudetto. E’ qui e ora, dentro una stagione molto incerta, l’attimo fuggente: battere l’Atalanta fuori casa, risultato per niente scontato, è un’accelerazione necessaria per mantenere alti i giri del motore e arrivare così allo scontro diretto con un alettone di vantaggio in classifica. L’Inter, prima del Napoli, dovrà affrontare anche Bologna (4 gennaio in casa) e Parma (7 gennaio fuori). Ma se dovesse disinnescare la tenaglia di Raffaele Palladino, potrebbe poi dedicarsi con maggiore fiducia alle pratiche che seguono. Tutto sta a scollinare, sempre".
"Lautaro in questo senso promette dividendi alti: nelle ultime tre di campionato ha segnato 4 gol e da quattro anni (novembre-dicembre 2021) non infila quattro giornate con almeno una rete a partita. Inoltre all’Atalanta ha già creato diversi problemi sotto forma di gol (7) e assist (2). La sua sfida alla storia continua, ripartendo dal -6 dal podio nella classifica dei marcatori interisti all time (Boninsegna è terzo a 171, lui è arrivato a 165). Ma più dei numeri che valgono gloria personale e contratti milionari, Lautaro vuole adesso gratificazioni collettive. «Conta il noi, non l’io» ripete spesso Chivu, predicando nello spogliatoio umiltà e sacrificio come requisiti minimi per centrare i bersagli più ambiti. Ricordando l’inutile rigore di Riad, che aveva illuso l’Inter all’inizio della giostra, il capitano ha compreso perfettamente il principio: se io faccio il mio dovere e gli altri no, il raggiungimento della felicità è soltanto una pigra utopia", aggiunge Gazzetta.
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