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Tardelli: “Milan-Como in Australia? Rabiot ha ragione, De Siervo invece sembra rimasto a…”

Matteo Pifferi Redattore 
Marco Tardelli, su La Stampa, ha aggiunto: "Abbiamo barattato il diritto di parola, il potere negoziale e decisionale, solo perché pagati profumatamente"

Intervenuto sulle colonne de La Stampa, Marco Tardelli ha espresso il suo disappunto per il fatto che Milan-Como si giocherà in Australia:

"In via del tutto eccezionale Milan-Como del febbraio 2026 si giocherà a Perth, in Australia, vedremo poi in seguito la reale eccezionalità di questo evento. Anche il presidente dell’Uefa Ceferin, pur controvoglia, dopo un lungo confronto con il presidente della nostra Figc e vicepresidente vicario Uefa, Gravina, ha dovuto accettare l’indisponibilità di San Siro, causa Milano-Cortina 2026, come motivazione valida. È mancato il coraggio di dire la verità, coraggio che non è mancato alla Liga, la quale ha ammesso di aver scelto Miami per Villareal-Barcellona nell’ambito di un progetto di espansione da parte della federazione spagnola.

Tengo a precisare che l’Uefa ha accettato tutto questo «con enorme riluttanza», come scritto nel comunicato, anche perché non avrebbe potuto bloccarlo. Ma la grande sceneggiata napoletana è tra il presidente della mia ex associazione Calcagno e il vicepresidente dell’assoallenatori, Camolese. Il primo, essendo uomo di Gravina, non può che accettare, il secondo la liquida come una scelta anomala che sfugge a tutte le logiche.

Questa totale discordanza mi fa pensare che qualcosa andrebbe cambiato. Ma certamente non spetta a me farlo e soprattutto è impossibile scardinare un feudo consolidato nel tempo, che non serve a nessuno degli iscritti. Ho letto una dichiarazione del centrocampista del Milan Rabiot che mi trova totalmente d’accordo e che parla di pura follia nel traslocare una partita di A in Australia. Chi gli ha risposto che i calciatori con quello che guadagnano devono fare quello che le società impongono loro, sembra essere rimasto ai tempi dei gladiatori dell’antica Roma.

Ed è questo il mio cruccio: abbiamo barattato il nostro diritto di parola, il nostro potere negoziale e decisionale, solo perché pagati profumatamente. Siete voi gli attori che scendono in campo, siete voi l’unica bellezza della quale il calcio non può fare a meno. Senza di voi il calcio non esisterebbe, loro lo sanno, voi non ne avete ancora la consapevolezza. I soldi annebbiano la mente"