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Il tecnico dell'Inter Cristian Chivu riflette sulla gara sulla Juve e su come schierare la sua squadra. L'allenatore nerazzurro pensa al classico 3-5-2 per fronteggiare la Juve di Tudor. In mezzo al campo la mediana di Inzaghi.
“Una sbandata nel fango è rimediabile, riprendendo subito la strada senza la paura della curva successiva. Cristian Chivu non ha perso la calma, durante una sosta lunghissima e snervante. Ha approfittato del tempo dilatato per studiare meglio il percorso. E muovendo il tablet su e giù, sui programmi evolutissimi di video-analisi che utilizzano tutti gli allenatori, ha fissato il cursore sempre sullo stesso campo base: Parma-Juve 1-0, campionato 2024/25, gol di Pellegrino. Con una squadra molto inferiore ha già incartato una volta la partita al collega Tudor e conta di sfruttare le stesse armi, sorretto dall’alta qualità media dell’Inter, per uscire rafforzato dall’esame più sentito”, scrive La Gazzetta dello Sport.
“L’Udinese è già lontana, è un file archiviato da lasciare marcire sulla scrivania dei ricordi grigi. Il presente e il futuro sono due stimolanti trasferte di lavoro: dopo la Juventus, la rivale per eccellenza, Chivu scoprirà anche l’Ajax, la squadra che lo ha lanciato da giocatore. La sua speranza è tornare a Milano a metà della prossima settimana senza più nubi sulla testa. Ma bisogna andare per gradi: il primo scalino è tostissimo, sul piano tecnico-tattico e anche emotivo. E’ bene sistemare soggiorno e cucina, la Serie A, prima di pensare al terrazzo della Champions. Per questo non è ancora il momento di insistere sul terreno della rivoluzione: nessuno si stupirebbe se allo Stadium giocassero dieci undicesimi dell’Inter di Inzaghi, con Mkhitaryan rilanciato al posto di Sucic e il debuttante Akanji unica novità. Non c’è niente di male ad appoggiarsi alle certezze quando i dubbi avanzano”, precisa il quotidiano.
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