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TS – Torino, che errore con Sucic: il retroscena. L’Inter spera in un nuovo epic croato

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Il giornale racconta di un'esperienza in prova del croato con altri giovani del Toro che poi ha rispedito al mittente il giocatore arrivato ora al club nerazzurro
Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 

Ventidue anni, arrivato dalla Croazia, prima partita a San Siro da far stropicciare gli occhi. Petar Sucic si è conquistato in poco tempo gli occhi dei tifosi nerazzurri che hanno visto una prestazione d'impatto nella prima giornata di campionato con la maglia dell'Inter.

"Che personalità e che qualità, che incidenza contro il Toro: e non solo per l’assist per il 2 a 0 di Thuram. E per le conclusioni a ripetizione su Israel, col portiere granata obbligato a volare di qua e di là per neutralizzare i suoi fendenti da fuori. Unico volto nuovo degli 11 titolari schierati l’altra sera da Chivu, questa mezzala bosniaca naturalizzata croata, fino a giugno nella Dinamo Zagabria. Esordio a San Siro e Torino demolito anche grazie a lui, al suo movimento da tuttocampista dotato di gran visione di gioco e piedi educati", scrive del ragazzo TuttoSport.

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Provino andato male

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E il giornale si chiede: "Chissà cosa ha pensato il dt granata Vagnati, vedendolo dal vivo, dalla tribuna, surclassare più di un giocatore di Baroni.E chissà il capo del vivaio Ludergnani, davanti alla tv. Già, perché proprio il Torino lo poteva tesserare praticamente gratis, Sucic. Ma lo scartò, evidentemente con troppa superficialità. Era l’estate del 2021. Il ragazzo, ormai sulla soglia di diventare maggiorenne, andò in ritiro con la Primavera granata di Coppitelli a Biella per un periodo di prova. Sucic rimase almeno una settimana a lavorare con gli altri giovani del Torino. All’epoca militava nel vivaio dello Zrinjski Mostar, società bosniaca. Ma poi Vagnati e Ludergnani lo rispedirono al mittente. Sucic non fu giudicato all’altezza. In effetti… Troppo bravo per il Toro, l’altra sera. E a distanza di pochi anni eccolo lì, a prendersi gli elogi di tutto il mondo interista, che dopo Kovacic e Brozovic spera - e probabilmente pensa già per davvero – di poter contare sull’ennesimo “epico” croato".

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Una motivazione forte per il giovane croato che Chivu ha schierato in campo in mezzo a tanti veterani con il compito di aiutare Barella in mezzo che ha lavorato da regista al posto dello squalificato Calhanoglu. Anche l'allenatore nerazzurro ha sottolineato la sua prova, ha mostrato di non soffrire l'esordio in uno stadio come San Siro.

C'erano anche i suoi agenti in tribuna ad assistere alla partita. La prima per ora e il resto del tempo servirà per dare una conferma sulle sue doti e fare in modo che le prime impressioni e gli occhi rapiti dei tifosi diventino amore e stima forte.

(Fonte: TS)