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Calhanoglu e Thuram, tornati al momento giusto. Inzaghi li ha gestiti, ora è Inter da scudetto

Andrea Della Sala Redattore 

Thuram è come quelle piante dalla doppia fioritura: i gol sono sbocciati a grappoli tra agosto e dicembre e l’Inter ora ne ha raccolti due in una settimana. È il grande segnale della riscossa del francese, che da un mese convive con un fastidio alla caviglia sinistra e per sopportarlo è costretto ad antidolorifici e infiltrazioni. Anche con lui, Inzaghi ha scelto la strada del risparmio energetico: Thuram ha alternato inizi dal 1’ a panchine, e ha ritrovato la gamba dei giorni migliori (e se Deschamps lo lasciasse all’Inter per la sosta...). Nel frattempo, quando Tikus arrancava, Lautaro si è caricato l’Inter sulle spalle, ricambiando il favore del gemello quando a soffrire era proprio il Toro. L’abbraccio dopo la rete di Marcus al Feyenoord a San Siro, mentre il capitano rifiatava in panchina, è lo spoiler di quello che potrà succedere domenica a Bergamo. Quando Inzaghi calerà sul campo una ThuLa lucidata a dovere, Calha vicino al top, e poi Bastoni, Barella, Dumfries e Mkhitaryan. Tutti in forma scudetto, al momento giusto.