"La Var è nata con un protocollo “ristretto” affinché non diventi una moviola in campo che spezzi la fluidità del match, rendendolo uno spettacolo poco fruibile. Allo stesso tempo, però, questa limitazione dell’intervento
– 1) gol; 2) calcio di rigore;
3) espulsione diretta (non seconda ammonizione);
4) scambio d’identità – è essa stessa limitante, cioè portatrice di fastidiosi cortocircuiti come quello occorso ieri a Empoli. Tomori espulso per seconda ammonizione cercando di fermare un giocatore in sospetto fuorigioco; fuorigioco però impossibile da verificare in quando il Var non può operare nel caso di cartellino giallo. Un vero paradosso. La seconda ammonizione, data o mancata, ha lo stesso peso di un’espulsione diretta nell’equilibrio della gara e in quella successiva, per via della squalifica", aggiunge il quotidiano.
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