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Stasera l'Inter se la vedrà con la Lazio nell'ultima partita di campionato prima della sosta per le Nazionali. Chivu pretende dai suoi un ultimo sforzo e un cambio di marcia dopo le due vittorie recenti contro Verona e Kairat, arrivate con più di un patema e senza brillare.
"Chivu pretende una squadra dominante, e non altezzosa, né inconsciamente così convinta della propria superiorità. Sono vecchi vizi che tornano, guarda caso gli stessi costati uno scudetto l’ultima volta che la Lazio passava da San Siro a maggio: il ricordo di Pedro è materia viva per tutti, una spina conficcata nella carne del capitano Lautaro, che da 4 di A non vede misteriosamente la porta. Il Toro è candidato ad esserci dall’inizio come Calha, di rientro dopo un turno di riposo in coppa. La presenza del regista-capocannoniere toglie a Barella la responsabilità della prima costruzione e, di conseguenza, “libera” le mezzali: proprio Nicolò sul centrodestra e Sucic dall’altro lato, nelle terre dell’infortunato Mkhitaryan, hanno maggiore licenza di aggressione offensiva e spinta verticale. Con questi presupposti, mettere le tende in territorio nemico è diventato il mantra di stagione", spiega La Gazzetta dello Sport.
L'Inter, infatti, è la squadra che gioca più palloni in area avversaria, ben 356 totali e 64 in più della prima inseguitrice in questa particolare statistica. La Rosea, poi, sottolinea come tra Bonny e Thuram sia favorito il primo: "Semmai, a incuriosire, sarà la scelta sul partner del Toro: il ritorno dall’inizio di quella complessa macchina bellica chiamata ThuLa è ancora in dubbio. Chivu deciderà alla fine se lanciare dall’inizio Marcus Thuram, tornato a mettere minuti nelle gambe in Champions dopo quasi 40 giorni di infortunio: il bicipite femorale è stato più dispettoso del previsto, la scelta sarà per questo ben ponderata".
"Dopo i 20 minuti di Coppa, è pronto a crescere decisamente: fosse per lui ne giocherebbe una sessantina già adesso, mentre lo staff riflette se sia più prudente usarlo ancora come arma in corsa per l’ultima mezzora, anche perché agli attaccanti è richiesto un robusto stress fisico nel primo pressing. Come sempre in casa Chivu, la decisione è rimandata all’ultimo momento, ben sapendo che dopo la sosta arriverà il derby che rischia di orientare la stagione: è per quel 23 novembre che servirà la migliore versione di Thuram e il fatto che non andrà in nazionale da Deschamps sarà un bell’aiuto per salire di condizione", la chiosa del quotidiano.
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