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De Zerbi: “Voglio restare al Brighton. Inter? Nessuna chiamata, la mia storia dice che…”

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Oggi, sabato 22 aprile 2023, la redazione di “SportMediaset” ha realizzato un’intervista esclusiva all’allenatore del Brighton Roberto De Zerbi.

Oggi, sabato 22 aprile 2023, la redazione di “SportMediaset” ha realizzato un’intervista esclusiva all’allenatore del Brighton Roberto De Zerbi.

Di seguito il virgolettato dell’intervista:

Sulla prima volta a Wembley per la semifinale di FA Cup contro il Manchester United dichiara: “Non vedo l’ora di giocarci e non vedo l’ora che inizi la partita, poi dopo i desideri li posso esprimere i giorni prima. Sicuramente non li esprimerò in quel momento però cercherò di godermi quella giornata".

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Sul raggiungimento della semifinale, dichiara: “Sì, poi qui l’F.A. Cup è molto importante, gli si dà un valore diverso rispetto alla nostra Coppa Italia. Verranno 36mila persone da Brighton, affrontiamo il Manchester United, sarà una giornata importante per tutti, speriamo di fare di tutto perché vada bene”.

Sul campionato del Brighton che è la squadra che ha fatto più tiri in porta, che ha il terzo miglior attacco ed è la seconda squadra per possesso palla in Premier League, dichiara: “Sono fortunato a lavorare qua. Ho trovato un gruppo di giocatori già abituato a giocare con coraggio, già abituato a cambiare modulo all’interno della gara e poi ovviamente ci ho messo un po’ del mio perché è chiaro che faccio fatica a scimmiottare gli altri. Anche qua dovevo essere me stesso e devo dire che ho avuto una risposta importantissima da parte dei giocatori. Sono convinto che i giocatori contino più dell’allenatore. Gli allenatori possono dare organizzazione, fiducia, mentalità, stile di gioco e altro ma poi i risultati li fanno sempre i giocatori”.

Sulle parole di Guardiola che ha detto che il Brighton è la miglior squadra che costruisce dal basso, dichiara: “Mi fa piacere anche perché lui qualcosa ha vinto. Mi fa piacere ricevere i suoi complimenti ma penso che fino a quando Guardiola allenerà sarà difficile far qualcosa con la palla meglio di quello che faccia lui”.

Sulle voci di mercato, dichiara: “La mia storia lo racconta: non mi muovo a seconda delle richieste importanti o meno”.

Sulle possibilità di andare all’Inter o alla Roma, dichiara: “Non ho parlato con nessuno ma penso che in questo momento per il mio percorso, per la mia vita sia importante rimanere qui. Ho dovuto lasciare lo Shakhtar dopo otto mesi di lavoro e l’ho fatto malvolentieri e andare via dal Brighton dopo lo stesso tempo mi sembrerebbe come non portare a termine il lavoro. La mia volontà è quella di rimanere, poi dovrò parlare col club e confrontarci per capire cosa si aspettano, cosa vogliono, quali sono le loro ambizioni. Non metto la mano sul fuoco ma la mia volontà è quella di rimanere”.

Sul Chelsea che avrebbe chiesto ufficialmente al Brighton la possibilità di trattare e di pagare la sua clausola di 13 milioni, dichiara: “Non lo so e non credo perché nessuno mi ha avvisato e nessuno mi ha chiamato”.

Sulla Premier League che migliora chi è già bravo, dichiara: “La Premier League penso sia il campionato più bello in Europa in linea generale. La Serie A è molto tattica e molto difficile da preparare per le difficoltà tattiche. Anche il campionato tedesco è molto tattico e con tanti allenatori bravi mentre il campionato francese è molto fisico. Quello inglese è un insieme di tutto, è un campionato molto fisico dove ci sono giocatori fortissimi, i migliori in circolazione. Trovi squadre preparate tatticamente e difficili da affrontare come l’Arsenal, il City, il Liverpool, l’Aston Villa o il Fulham. È molto affascinante anche per la cornice di pubblico”.

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Sulla fede milanista dichiara, dichiara: “Io sono cresciuto al Milan, ho vissuto tre anni a Milanello e la mia formazione calcistica viene dal Milan, quello vero: la mia educazione calcistica viene dal Milan di Baresi, di Tassotti, di Maldini, di Boban, di Savicevic e di Costacurta. Sono tifoso del Brescia ma sono riconoscente al Milan per quello che mi ha dato e per come mi ha cresciuto. C’è sempre un occhio di riguardo”.

Sui nuovi allenatori italiani emergenti come lui, Italiano e Dionisi, dichiara: “Penso che ci siano tanti allenatori giovani bravissimi, come anche Zanetti dell’Empoli che secondo me sta facendo benissimo. E poi c’è qualcuno indietro come livello ma che sicuramente diventerà un allenatore importante come Aquilani che sta allenando la Primavera della Fiorentina”.

Su cosa orienta le sue scelte se la piazza o il progetto, dichiara: “Lo stare bene, io non vivo per la carriera o per quello che devo vincere. Io voglio star bene con me stesso e sentirmi gratificato col mio lavoro. Io ho ricevuto tanto dal calcio ma ho dato anche tanto. Sulla bilancia siamo alla pari e allora voglio divertirmi”.

Su dove gli piacerebbe andare dopo aver allenato in Serie A e in Premier, dichiara: “Non vorrei spostarmi da Brighton poi vedremo cosa succederà anche perché prima o poi dovrò spostarmi. Mi piacerebbe un giorno tornare in Italia però mi piacerebbe fare altre esperienze all’estero: una in Germania e una in Brasile”.

Su cosa gli piace del Brighton, dichiara: “A parte il clima tutto. Sto vivendo lavorativamente un sogno. Mi diverto, venivo dalla chiusura molto triste con lo Shakhtar e forse in questo momento questa nuova esperienza me la sto godendo di più rispetto al passato. Mi piace tutto, mi piace il campionato, mi piace la mia squadra e mi piace il modo che hanno gli inglesi di intendere il calcio. Mi trovo bene nel club e stanno arrivando anche i risultati: non posso chiedere di più”.

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