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La FIFA: “Club non obbligati a far partire i giocatori in Nazionale. Anzi, chiediamo di…”

Il comunicato ufficiale della FIFA

Matteo Pifferi

Lungo comunicato ufficiale della FIFAche prende posizione in merito alle prossime partite delle Nazionali:

"Alla luce della situazione attuale circa il coronavirus, il Consiglio di Presidenza della FIFA ha deciso che le regole generali sul calcio che normalmente obbligano i club a lasciare andare i giocatori per le partite delle Nazionali non si applicheranno per la finestra prevista per marzo/aprile. La situazione si sta rapidamente evolvendo in tutto il mondo e diverse restrizioni di viaggio sono state già imposte da diverse autorità pubbliche".

INUTILI RISCHI

"La FIFA comprende bene che mantenere attive queste partite nelle circostanze attuali non solo può presentare rischi per la salute dei giocatori (e per il pubblico in generale) ma, molto probabilmente, comprometterebbe l'integrità sportiva di tali partite nella misura in cui alcune squadre potrebbero essere private dei loro giocatori migliori mentre altri no. Per evitare inutili rischi per la salute e anche situazione di potenziale iniquità sportiva, raccomandiamo pertanto che tutte le partite internazionali precedente programmate per avere luogo a marzo e aprile siano rimandate in un altro momento più sicuro per giocatori e pubblico. La decisione finale su questo spetta ai rispettivi organizzatori delle manifestazioni o relative federazioni in caso di amichevoli.

MISURE APPROPRIATE

"Le partite di qualificazione per la Coppa del Mondo FIFA sia in Asia che in Sudamerica sono già state rinviate dopo le consultazioni tra FIFA e Confederazioni interessate. La FIFA poi studierà le possibilità di riprogrammare eventuali partite posticipate ed è fiduciosa che, con buona volontà e flessibilità da ogni parte, saranno trovate le soluzioni appropriate per consentire che le partite si svolgano a tempo debito. Stiamo lavorando in stretta collaborazione con le autorità nazionali e internazionali competenti in materia di sanità pubblica (in particolare con l'OMS). Tenendo conto del parere degli esperti che abbiamo ricevuto, riteniamo che questa misura e raccomandazione siano le più appropriate e responsabili da attuale in queste circostanze".

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