Inter-Bologna, Dumfries protagonista. Un assist e non solo. E +1 alla voce serenità

Non è Hakimi. Glielo hanno detto e ridetto. Pure scritto, il giorno dopo Inter-Real. E che non è Hakimilo sappiamo noi e pure lui. Anche perché nel mondo non esistono mai due persone identiche, tantomeno due giocatori identici. Ma il marocchino, amatissimo dai tifosi nerazzurri, è ormai un capitolo chiuso nella storia dello scudetto numero 19. Nel frattempo è arrivata l'estate e sono arrivate la crisi post-covid, la necessità di sistemare i bilanci, il momento no delle finanze di Suning e pure il calciomercato. Così è arrivata la cessione di Achraf al PSG, dolorosa, dolorosissima. E poi pure quella di Lukaku, come se non fosse bastato. Sono arrivati altri giocatori a sostituirli: Dzeko, Correa, Dumfries. Appunto. Che no, non è Hakimi ma esiste un dopo per tutto. Le storie finiscono e cambiano le cose. Niente, o almeno non tutto, è per sempre. Solo l'Inter. Quella resta.

E allora tocca dare la stessa possibilità a chi veste la sua maglia. Lo stesso sguardo. Poi se è destino pure Denzel si conquisterà cori e affetto. Intanto è qua e prova a fare del suo meglio per cancellare critiche e rimpianti. Non era ancora riuscito a dire molto entrando dalla panchina. Ma ieri, da titolare contro il Bologna, ha fatto stropicciare gli occhi a chi ha potuto vederlo. A San Siro, come davanti alla tv. D'accordo, la squadra avversaria ha facilitato un po' tutto, con una marcatura non proprio strettissima. Però Dumfriesce l'ha messa proprio tutta. Con piglio, rabbia, velocità, con tutto quello che c'è da migliorare e che si è visto in certi momenti. Ma è il presente dell'Inter. E il presente dice che i numeri nella gara contro i rossoblù sono stati dalla sua parte: 1 assist, 89% di passaggi riusciti, 3 passaggi chiave, 2/2 dribbling e 5/5 duelli vinti, come sottolinea Sky. Se fosse un dato potremmo aggiungere pure un +1 alla voce serenità. Perché forse è quella che serve per lasciarsi dietro un passato bellissimo che se ne è andato. E godersi a pieno un presente che ha ancora tutto da dire.