Inter, non è più il Benfica d’autunno. Ma a Inzaghi servono i gol di Lautaro e Dzeko
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La sconfitta con il Porto ha messo insicurezze alla squadra di Schmidt. Per poter fare risultato l'Inter ha bisogno dei gol in attacco
Andrea Della Sala
L'Inter gioca stasera a Lisbona l'andata dei quarti di finale di Champions League. I nerazzurri se la vedranno col Benfica che finora ha fatto grandi cose in Europa, ma nell'ultimo periodo non sembra più brillante e travolgente come qualche mese fa. A Inzaghi servirà per forza l'apporto degli attaccanti, fare gol sarebbe importantissimo.
"Negli ottavi il Benfica ha eliminato il Bruges con un complessivo 7-1 (5-1 e 2-0) , impressionante dimostrazione di forza, se non fosse che la squadra belga era forse la più debole delle sedici. Non vogliamo sminuire i portoghesi, ma la cessione di Enzo Fernandez al Chelsea sul mercato invernale ha tolto abbastanza al centrocampo e la squalifica di Otamendi per la gara di stasera priva i rossi di un pilastro difensivo. Non ci sarà neppure Bah, il terzino destro, fuori per infortunio a un ginocchio, e l’altro esterno basso, il mancino Grimaldo, ha vissuto una vigilia tormentata. Sarà un Benfica temibile, mosso dalla genialità di Rafa Silva e dal senso del gol di Gonçalo Ramos, però la sconfitta di venerdì a Lisbona contro il Porto ha seminato insicurezza. Proprio il Porto, eliminato dall’Inter in Champions", analizza La Gazzetta dello Sport.
"L’ultimo gol di Lautaro risale al 5 marzo contro il Lecce in campionato, per trovarne uno di Dzeko bisogna riandare al 18 gennaio, in Supercoppa italiana contro il Milan, in campionato dal 4 gennaio contro il Napoli a San Siro, quando la rimonta scudetto non sembrava un’utopia. Ritardi importanti, anzi giganteschi. Non è normale che due attaccanti di tale livello abbiano disimparato il mestiere. Sono periodi che capitano e che finiscono. Né Lautaro né Dzeko attraversano un momento di grande condizione, ma a volte per sbloccarsi basta niente. L’astinenza dei due è prolungata e fragorosa, al da Luz ci aspettiamo che uno dei due spezzi la spirale negativa", aggiunge il quotidiano.