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TS – Retroscena Suning: “2 mesi fa stava per cedere l’Inter: affare saltato perché…”

Secondo quanto riportato da Tuttosport, il clima in casa Inter non è più così sereno. E c'è un retroscena su Suning

Matteo Pifferi

"L’esasperazione sta salendo a livelli di guardia. Anche all’interno dell’Inter aumenta l’impazienza di fronte allo stallo determinato dalla proprietà, che sembra arrivata al capolinea dal punto di vista finanziario, ma continua a non mollare la presa e non spiega qual è il piano per uscire dalla crisi". Apre così l'articolo di Tuttosport in merito alla situazione finanziaria in casa Inter. "Gli spifferi, in uscita da ogni componente di Viale della Liberazione, sono sempre più forti. La richiesta di Steven Zhang alla squadra di accettare il taglio di due mensilità, senza chiarire quali sono i programmi di Suning, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Zhang vorrebbe ridiscutere anche i contratti per il futuro, arrivando a una decurtazione del 15% degli ingaggi (percentuale che ricalca la sforbiciata di due mesi per la stagione in corso). Ma non sarà facile trovare un'intesa", aggiunge poi il quotidiano.

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Non più collaborazione?

Secondo quanto riporta poi Tuttosport, i calciatori non saranno più così collaborativi come invece è accaduto a gennaio. La squadra tratterà una rateizzazione degli stipendi ma il clima non è più così tranquillo. "Suning fatica a pagare gli agenti. Solo il rappresentante di Eriksen ha fatto causa davanti al Coni, ma la situazione vale anche per altri professionisti che seguono i componenti della rosa nerazzurra. I procuratori, stanchi di questa situazione, ovviamente non sono più inclini a favorire accordi al ribasso per i loro assistiti", aggiunge il giornale torinese.

Blocco Superlega?

Tuttosport, poi, prova ad ipotizzare i motivi che hanno portato questo stato di impasse di Suning: un'opzione è rappresentata dalla Superlega. "La famiglia Zhang era arrivata molto vicina a dare il via libera alla cessione tra fine febbraio e marzo, probabilmente al fondo BC Partners che aveva offerto 800 milioni per la maggioranza dell’Inter. Ma poi ha frenato perché è diventato concreto il progetto della nuova competizione elitaria che avrebbe garantito ossigeno economico sotto forma di un bottino iniziale di 350 milioni, con ricavi in crescita esponenziale per il futuro. Una svolta in grado di cambiare la prospettiva di una proprietà in crisi. Ma tutto è tramontato in 48 ore, lasciando solo l’attesa infinita per una via d’uscita che ancora stenta a materializzarsi".

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