In primis un prestito-ponte da restituire in due o tre anni che coprirebbe il prezzo di acquisto dello stadio (197 milioni di euro) e le spese accessorie.
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Stadio, ci siamo: rogito per il 31! Poi 3 step: le cifre. E alcune fonti dicono che…

A stipulare i finanziamenti sarà il veicolo operativo Stadio San Siro presieduto da Katherine Ralph (Oaktree) e controllato indirettamente al 50% dai club tramite Nsm holding (Nuovo Stadio Milano), presieduta da Stefano Cocirio (cfo Milan). Il primo prestito dovrebbe coprire anche i costi della progettazione affidata a Foster + Partners e Manica e il pagamento delle tasse, per un totale di spese accessorie che secondo indiscrezioni sarebbe di qualche decina di milioni di euro, da sommare al prezzo di acquisto.

Nel mondo bancario ci sarebbe forte interesse per partecipare all’operazione, tanto che si sarebbe formato un pool sovra-dimensionato per il prestito-ponte. Si mormora di quattro o cinque banche, di cui due o tre straniere e due italiane. Come già emerso nelle scorse settimane, per gli istituti esteri si parla di nomi del peso di Goldman Sachs, Bofa Merrill Lynch, JpMorgan e Mitsubishi Financial Group, mentre tra le italiane la più accreditata è Banco Bpm, complice la lunga partnership con il Milan. Vista l’ampia partecipazione, i due club avrebbero strappato un tasso che alcune fonti definiscono «molto competitivo».
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