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Stefano Agresti, vice direttore de La Gazzetta dello Sport, nel suo editoriale ha analizzato la rinascita della Juventus, ora a un solo punto dalla vetta della classifica (ma con due partite giocate in più): "Ora è lassù, ché se guardi la classifica quasi non ci credi ripensando a quello che ha passato il mondo bianconero negli ultimi diciotto mesi.
Attenzione: la Juve è lassù, a un punto dal primo posto dell'Inter, ma non bisogna dimenticare che i nerazzurri hanno giocato due partite in meno, così come il Milan e il Napoli, e che già oggi queste squadre possono allungare di nuovo sui bianconeri (in attesa di giocare anche i recuperi delle gare rinviate per la Supercoppa). Ma l'effetto visivo ha comunque un significato assai rilevante, perché trasmette la sensazione che Spalletti sia riuscito a cambiare qualcosa di fondamentale dentro la Juve".
"Ora, visto che parliamo di classifica, e visto che la Juve è a un punto dalla vetta, diventa inevitabile farci e fare una domanda: ma i bianconeri possono davvero vincere lo scudetto? La risposta passa innanzitutto attraverso una considerazione sui valori assoluti delle squadre in lotta. Inter e Napoli a noi sembrano più forti e complete dei bianconeri, con rose di qualità maggiore nei titolari e nei rincalzi; il Milan non è altrettanto competitivo, non quanto i gruppi di Chivu e di Conte, però ha il vantaggio di poter pensare solo al campionato; la Roma non è troppo distante.
Tutto questo non significa però che la Juve non possa e non debba provarci, come ha detto proprio Spalletti appena arrivato a Torino: guardiamo al traguardo massimo. Perché non sempre vincono i migliori, come hanno raccontato alcuni degli ultimi campionati di Serie A".
"In questo stesso periodo alcune delle altre squadre di vertice avranno impegni di peso differente, molto più elevato. L'Inter, per esempio, troverà Atalanta e Bologna prima del Napoli, il quale a sua volta dovrà fare visita alla Lazio e poi incrocerà l'attuale capolista nello scontro chiave dell'11 gennaio. I margini per crederci e per provarci, insomma, Spalletti li ha: questo campionato senza padroni ha aspettato la Juve per quasi tutto il girone d'andata e adesso se la ritrova lassù. Diversa, nuova e (forse) pericolosa".
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