Il Corriere dello Sport oggi racconta la storia di Matteo Lombardo, attuale dirigente e allenatore dell'Under 23 dell'Al Ain, che svela anche un aneddoto della sua esperienza da calciatore:

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Al Ain, Lombardo: “Ero alla Pro Sesto, Ausilio mi portò all’Inter. Ma l’anno dopo…”
«Da giocatore ero un anarchico, in tanti si stupiscono del percorso che ho fatto. Fu un giovanissimo Piero Ausilio a scoprirmi, nei suoi primi anni di settore giovanile. Nel 2003 fu lui a portarmi nelle giovanili dell’Inter. Avevo diciotto anni, giocavo a centrocampo e stavo vivendo un sogno: in quegli anni ero aggregato alla prima squadra, dal 2004 allenata da Roberto Mancini, per me era un grande onore. Fece esordire tanti giovani e io ero tra questi. Mi lasciò tanti insegnamenti, ad esempio come gestire il gruppo».
«Poi mi ruppi tibia e perone, mi fermai un anno e dissi addio anche al Mondiale Under 20, vinto poi dall’Argentina di un certo Messi. Poi torno alla Pro Sesto. Eravamo in promozione, la situazione era difficile e facevamo tutto noi, dal marketing a scrivere le cronache delle partite. Ma nella vita tutto serve. Mi infortunio due volte al crociato e nel 2013 dico basta».
Esperienza da allenatore
—«Andavo a seguire le partite della Pro Sesto di Salvatore Cerrone, che è stato il mio padre calcistico, e lì incontrai Daniele Bernazzani, che è stato mio allenatore nella Primavera dell’Inter. Nacque tutto così». Nel 2018 arriva l'opportunità Sampdoria con l'Under 19 e poi va al San Fernando, serie C spagnola, dove cura lo sviluppo del settore giovanile. Qui si aprono nuovi orizzonti e gli Emirati lo notano: «L’intenzione era quella di sviluppare un progetto che potesse essere globale e formativo di sviluppo del calcio giovanile in un club straniero. A giugno 2022 arrivo all’Al-Ain».
Ruolo
—«Mi sento più general manager, curo tutti gli aspetti del club. Alleno l’Under 23 e sì, faccio il direttore tecnico, ma il mio modello è il calcio inglese. Ho portato qui Domenico Gualtieri, che attualmente è il nostro head of performance dopo averlo fatto per tanti anni al Milan. Vinti 36 trofei finora? È il bello di questo progetto. Ad esempio, in Champions League del Golfo lo scorso anno abbiamo incrociato l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo: dal vivo è ancora mostruoso. Questa stagione invece parteciperemo con l’Under 23. È una cosa senza precedenti, un po’ come se la Fiorentina decidesse di far giocare la Conference alla Primavera. Magari lo facessero anche in Italia, forse allora tornerei...».
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