Dal punto di vista penale anche i calciatori scommettitori dovranno affrontare un'ipotesi di reato. Tonali e Fagioli, che pure hanno già saldato i propri conti con la giustizia sportiva attraverso squalifiche e multe, ora risultano comunque indagati per la contravvenzione punita (con l’arresto sino a 3 mesi e una ammenda sino a 500 euro) dal secondo e terzo comma dell’articolo della legge 401 del 1989: cioè in parte per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker (soprattutto Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com, Texinho.com) gestite secondo gli inquirenti da De Giacomo e Frizzera con un coindagato arbitro di serie D e amico della sorella di Tonali, Pietro Marinoni; e in parte per averle pubblicizzate tra altri calciatori anche con l’intermediazione dell’apertura dei conti di gioco e la consegna di soldi per conto di altri scommettitori, in cambio venendo gratificati dai gestori delle scommesse illegali con l’accredito di bonus sui propri conti di gioco o con riduzioni dei propri debiti.
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Scommesse, indagati in 12: da McKennie a Ricci e Perin. Inquirenti: “Tonali più sincero di Fagioli”

Per gli inquirenti le deposizioni di Tonali sono state più sincere rispetto a quelle di Fagioli, che nel negare di aver mai spinto amici e colleghi a diventare clienti delle scommesse illegali a De Giacomo, e tantomeno di aver in cambio ricevuto da De Giacomo benefici sotto forma di riduzioni del debito o accrediti di bonus, avrebbe rappresentato una versione contraddetta da taluni contenuti trovati nei telefoni degli indagati.
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