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Anche il quotidiano Il Giornale si sofferma oggi su un punto debole dell'Inter, gli scontri diretti. "Non è vero, come sostengono in molti, Bastoni compreso,che c’è poco da dire se
l’Inter ha perso contro Juventus, Napoli e Milan, come se fossero solo coincidenze, episodi dettati dalcaso o peggio ancora suggeriti dalla sorte. Qui lasciamo perdere la sconfitta con l’Udinese, consideriamolo un inciampo come quelli che capitano a tutti nell’arco di una stagione. Tre sconfitte negli scontri diretti equivalgono ad altrettanti indizi che fanno la classica prova: c’è qualcosa che non va nel calcio che Chivu ha studiato per l’Inter, al punto da chiedersi se abbia i giocatori giusti per applicare le sue idee", scrive il quotidiano.
È una delle parole che l'allenatore dice spesso. "Chivu vuole un'Inter che sia dominante cioè capace di mettere là l'avverario, schiacciarlo fino a sfinirlo. Il gioco finora ha funzionato benissimo contro le squadre più deboli: la forza degli attaccanti può far saltare qualunque tipo di difesa ma se la fase offensiva frutta solo occasioni e non gol c'è il rischio di default al primo errore. Chivu sembra più esperto di quanto dice il suo curriculu. Adesso affronta in CL l'Atletico Madrid e servirà andare di bolina perché le difficoltà tecniche e ambientali si alzeranno molto. E tornare da Madrid con un altro risultato negativo potrebbe causare pericolose turbolentze alla barca nerazzurra", si legge ancora.
Il quotidiano pone anche un'altra questione, quella che riguarda il portiere. "Chivu deve capire se Pep Martinez è psicologicamente in grado di affiancare nuovamente Sommer o se proprio non c'è alternativa al portiere svizzero. Deve azzardare il rilancio di Luis Henrique o rimettere Carlos Augusto fuori posizione con Dumfries out due settimane. Deve sperare che Lautaro sia di luna buona e nhon sversa come successo casualmente negli ultimi tre scontri diretti persi. Ma deve soprattutto accettare che esiste un altro calcio, che si può provare a vincere anche senza dominare altrimenti c'è il rischio che la parola 'dominanti' diventi il nuovo 'Ingiocabili'. E non ha portato benissimo", conclude il quotidiano.
(Fonte: Il Giornale)
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