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fcinter1908 ultimora CorSera: “Forse qualcuno è fuorviato dalle sue parole ma Chivu è in realtà è…”

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CorSera: “Forse qualcuno è fuorviato dalle sue parole ma Chivu è in realtà è…”

Matteo Pifferi Redattore 
"L’Inter ha cambiato marcia in allenamento, nella quale le gerarchie chiaramente ci sono, ma non sono più scolpite nella pietra", scrive il CorSera

"Dominante, contundente in area, anche cattiva, sportivamente parlando. Dopo 19 partite (compreso il Mondiale), l’identikit dell’Inter di Chivu prende forma al momento giusto, con il primo posto in campionato, in Champions e una media gol complessiva di 2,5 reti a gara.

Per chi non lo avesse ancora capito, magari fuorviato da una certa eleganza verbale e dalla sua capacità di generare empatia, Chivu è un duro, nella comunicazione interna e in quella esterna. E in panchina ha un vice come Kolarov ancora più duro di lui". Apre così l'articolo del Corriere della Sera sulla metamorfosi dell'Inter.

"L’Inter ha cambiato marcia in allenamento, nella quale le gerarchie chiaramente ci sono, ma non sono più scolpite nella pietra e in cui le cose si dicono in faccia, con la massima trasparenza. La base, va ripetuto a scanso di equivoci, era quella di uno squadrone ferito e invecchiato ma con valori tecnici e umani forti, plasmati nella gestione precedente. Ai quali sono stati aggiunti quattro acquisti su sei azzeccati (una percentuale per la quale ogni addetto di mercato farebbe la firma): Bonny, Esposito, Sucic e Akanji hanno portato forze fresche ed entusiasmo, in attesa di decifrare Luis Henrique e Diouf", aggiunge il quotidiano.

L'Inter, dopo due brutte prestazioni contro Verona e Kairat, ha aggredito la Lazio - 26 falli a referto - dimostrando ferocia e un pressing organizzato asfissiante che ha fatto capitolare già dopo 3' i biancocelesti. "I margini di crescita quindi non mancano, anche nella gestione del rischio. Perché Chivu di recente ha detto: «Preferisco vincere 4-3 che 1-0». E questo comporta una «riprogrammazione» iniziata a luglio e non ancora terminata. Anche per questo, dando per scontata la piena efficienza di Thuram per il derby e una gestione più rilassata di Lautaro (con l’Argentina ha solo un’amichevole il 14), il vero dubbio con il Milan riguarda il centrale difensivo, per una squadra che gioca con la linea così alta: Bisseck o Acerbi. Quasi una disputa ideologica", chiosa il CorSera.