Dai momenti difficili si impara tanto: lei cosa ha imparato dall’anno scorso?
«Che il calcio mi piace, è il lavoro più bello che ci sia. Ho il rimpianto di non essere riuscito a ricambiare tutto l’affetto e la fiducia che i tifosi e la società mi hanno dimostrato quando sono arrivato. Adesso è venuto il momento di farlo».
L’anno scorso da gennaio in poi il Grifone, con lei in campo, è stato da settimo posto. Cosa bisogna attendersi dal campionato che sta per iniziare?
«Squadre come Milan, Inter, Napoli, Juventus, Atalanta sono superiori a noi. Per il resto tutto si azzera, noi dobbiamo partire con la mentalità di chi si deve prima di tutto salvare e poi solo dopo iniziare a pensare a qualcosa di più. Se non avremo la mentalità giusta faticheremo molto. Il gruppo è forte, abbiamo il vantaggio di essere praticamente gli stessi dell’anno scorso. E poi abbiamo lo stesso allenatore, Gilardino, che conosciamo bene e che ci conosce bene. Sono vantaggi non da poco».
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