fcinter1908 ultimora Bergomi: “Champions? Vince la sorpresa! Inter mai stata la più forte ma…”

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Bergomi: “Champions? Vince la sorpresa! Inter mai stata la più forte ma…”

Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 
L'ex capitano nerazzurro si è confrontato con i ragazzi di Scontro diretto su vari temi del calcio

Beppe Bergomi, su 'Scontro diretto' in onda su Youtube ha parlato di tante cose, dalla demolizione di San Siro fino alla Nazionale. Ecco alcune dichiarazioni dell'ex capitano dell'Inter.

C'è una generazione che non ha visto l'Italia al Mondiale, bisogna tornare indietro in pratica al 2006 perché nel 2010 e nel 2014 siamo andati fuori presto. Vinciamo l'Europeo in una parentesi, ma perché siamo una Nazione che ha cultura. In quel momento abbiamo Mancini con una visione che vuole portare la Nazionale dove merita e crea un sentiment. E lì c'era Vialli, lo ha detto lui, la malattia lo ha reso un uomo migliore, ed è stato un punto di riferimento per tutti, ci ha permesso di andare oltre e vincere. Credo che dovremo passare ancora per gli spareggi (la puntata è stata registrata prima dell'Estonia.ndr). Nelle qualificazioni Mondiali in Europa basta sbagliare una partita. Credo che alla fine arriveremo ai Mondiali.

-Allegri durante la sua carriera si è adagiato? 

Il salto di qualità puoi farlo anche all'estero, ma all'Italia ha lavorato con grandi club e in poco tempo mette a posto una squadra per il campionato. Questi grandi allenatori devono essere bravi a circondarsi di bravi allenatori. Lo staff del Milan quest'anno fa cose diverse già dal riscaldamento. Non è vero che non si è rinnovato, lo ha fatto, organizza le squadre in poco tempo, ma uno step fuori dall'Italia mi sarebbe piaciuto vederlo. In ogni caso è difficile dire no quando bussa alla tua porta un club come il Milan anche se ci sei già stato. Il Milan è una squadra di transizione. Dicono che sia candidata allo scudetto perché è senza Coppe? Lo ha detto anche Florenzi: dice che nel 2022 hanno vinto lo scudetto perché vanno subito fuori dalla Coppa. Anche l'Inter ha vinto lo scudetto dopo essere uscita dalle Coppe e anche il Napoli lo ha vinto così. 

-Chi prenderei al Milan per lo scudetto? 

Un difensore. A centrocampo hanno mille alternative, anche che non giocano. 

-Campionato diverso quest'anno? 

Sì. Di scontato ovviamente non c'è niente. A marzo capiremo tante cose: come ci arrivi. L'anno scorso l'Inter ha dovuto eliminare Bayern e Barcellona, ha speso tantissimo: è arrivata alla fine della stagione con tanti infortuni e quando giochi 60 gare di livello. Capiamo in quel momento dove arriveranno le italiane. Negli ultimi campionati vinti difficilmente riesce a portare avanti i due obiettivi. Non avere le Coppe posso pensare che possa dare un vantaggio. L'anno che non ce le aveva la Juve è rimasta attaccata all'Inter. 

-La favorita per la Champions? 

Mi ero concentrato su Bayern, Barcellona, PSG. Ma quest'anno punto forte sull'Arsenal. Rosa profondissima con l'Arsenal coperta dappertutto, in tutti i ruoli. Se penso ad una squadra penso all'Arsenal. Kompany sta facendo bene. Il Real non pensa possa vincere al primo anno con Alonso. Il Barcellona deve capire bene chi scegliere come difensori centrali perché leggono la partita. Ma il Barça non lo puoi snaturare. L'Inter non era più forte di Bayern e Barcellona ma passa perché è squadra e in finale trova una squadra che è più gruppo di te, quello ti fa vincere sulle squadre che hanno più talento. Ovviamente le squadre che possono vincere sono tantissime. Se l'Inter può tornare in semifinale di Champions? Quando una squadra non decide ma sta dentro in tutto è l'elogio dell'ambizione, a costo di non arrivare a nulla. Era giusto così. Non so dove può arrivare l'Inter in Champions quest'anno. Se sono razionale come l'anno scorso, se penso alla prima CL del 2023, forse c'è stato un pizzico di fortuna nei sorteggi. L'anno scorso il percorso è stato durissimo. Non so dove può arrivare l'Inter, razionalmente ci sono squadre che sulla carta possono essere più attrezzate, ma a volte si va oltre se si è squadra. 

-Le bandiere non esistono più? 

Ci voglio credere ancora che ci siano. A Barcellona ce ne erano tanti, perché rimanendo nel nostro campionato io ho vissuto Gigi Riva, Antonioni, Totti e quindi capisco che adesso è difficile restare sempre nella stessa squadra. Ma perché Donnarumma non poteva essere una bandiera per il Milan? Chi ti sta vicino ti deve far capire che cos'è la storia di una società. Se recuperiamo il valore del settore giovanile penso che possano rimanere tanti anni in una società. Io l'anno scorso sono stato premiato dall'Atletico Bilbao. Loro premiano chi è sempre stato nella stessa squadra, ma loro ti danno il premio quando lo stadio è pieno con le squadre schierate, tutti applaudono. A cose così dobbiamo tendere noi. Continuo a pensare che se un giovane arriva in un grande club deve restare. Ho avuto nella mia carriera tre momenti in cui potevo andare via, nel 1983, Trapattoni mi chiese di andare alla Juve, gli ho detto che stavo tanto bene all'Inter e mi ha risposto 'fai bene'. Poi era arrivata la Lazio, ma Bagnoli non mi mandò. Poi con Simoni. Si può scegliere di stare in una società. Sono un romantico e spero di vederne ancora di bandiere. 

(Fonte: Scontro diretto Youtube)