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Un debutto europeo degno di un predestinato quello di Pio Esposito. Senza mai tirare in porta, il giovane attaccante ha dimostrato che si può essere tra i migliori in campo anche senza incidere nel tabellino marcatori. Nella sua prima da titolare in Champions, Pio ha messo in mostra le sue qualità migliori: tecnica, protezione della palla, altruismo e tanto altro.
"Pio Esposito ha sfatato un mito duro a morire: una punta non può essere tra i migliori in campo senza aver mai calciato in porta. Il suo gran debutto è tutto nei dettagli. Dozzine di sponde, manciate di duelli vinti, un paio di passaggi decisivi, un recupero importante. Il manifesto di uno che lì davanti è utile soprattutto per stravolgere detti: a volte il miglior attacco è la difesa", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Non ha segnato, ma ha messo in porta Marcus e Dumfries. Ha chiuso la gara senza mai tirare in porta, ma ha avviato diverse azioni e ha conquistato molti falli a centrocampo. In più, ha corso più di tutti: 11.679 chilometri. Calhanoglu ha chiuso con 11.283. Dimarco gli ha dato 7,5, Thuram l’ha elogiato a più riprese, mentre Chivu - l’allenatore che anni fa gli affidò la fascia nelle giovanili - ha detto “che uno come lui si merita di stare in questa squadra”. E i tifosi sono pazzi di lui".
"Pio è stato il terzo esordiente più giovane se consideriamo i titolari, dopo Balotelli e Santon. Ha giocato una partita a testa alta duellando con i centrali dell’Ajax. Itakura e Baas l’hanno tenuto a fatica, lui ha dimostrato di poter essere utile anche senza gol. Fin qui ha punto il River Plate al Mondial per Club, ad Amsterdam ha servito due assist per Thuram e Dumfries. Ora deve seguire i consigli di Sebastiano: manca solo il gol".
(Gazzetta dello Sport)
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