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MOURINHO: “RANIERI HA FATTO VEDERE IL GLADIATORE AI SUO RAGAZZI, DIMENTICANDO CHE SONO GIOCATORI E NON BAMBINI. LA ROMA DOVEVA FINIRE IN SEI…”

Josè Mourinho commenta le parole di Ranieri e il gesto dell’allenatore nel pre Roma-Inter. Il tecnico ha fatto vedere in pullman (complimenti al giocatore che ha fatto uscire il tutto!!!) IL GLADIATORE, preparando i suoi ad una vera e...

Alessandro De Felice

Josè Mourinho commenta le parole di Ranieri e il gesto dell'allenatore nel pre Roma-Inter. Il tecnico ha fatto vedere in pullman (complimenti al giocatore che ha fatto uscire il tutto!!!) IL GLADIATORE, preparando i suoi ad una vera e propria battaglia. Così è stata, perchè dal primo minuto, dopo il fallo di Burdisso su Sneijder, si era capito come sarebbero state le cose in campo. Falli cattivi (Totti dice che Balotelli lo varebbe offeso, dimenticadosi il fallo di reazione che ha avuto su Milito qualche minuto prima.....lo aveva offeso anche lui?????), gioco duro per cercare di intimidire l'avverario. Ranieri ha mostrato il Gladiatore ai suoi ragazzi, e i suoi campioni hanno meritatamente perso la battaglia voluta dal tecnico. Non si motiva così il gruppo...(Queste parole non sono state prese da Inter.it ma scritte direttamente dallla redazione del sito). Quello che seguirà è quanto ha dichiarato Mourinho a inter.it:  

Lavoro e studio dell'avversario. È così che José Mourinho prepara tutte le partite della sua squadra e, oggi, lo spiega a Inter.it facendo seguito alle dichiarazioni, riportate dalle agenzie, del tecnico della Roma Claudio Ranieri nella conferenza stampa odierna: "Premesso che la Roma mercoledì sera avrebbe dovuto terminare la partita in sei, visto e considerato che Mexes, Totti, Perrotta, Taddei e Burdisso hanno fatto il necessario per meritare le sanzioni che non gli avrebbero permesso di restare più tempo in campo, oggi si è parlato di come si motivano i giocatori. Lo si fa tutti i giorni con il lavoro del gruppo, allenamento dopo allenamento. Non si fa certo facendo vedere un film alla squadra prima di una finale di coppa. I giocatori sono professionisti seri, non vanno trattati come bambini. Noi abbiamo preferito lavorare sul campo e abbiamo studiato a fondo la Roma e i suoi punti deboli. Se prima di una partita metto la squadra a guardare "Il Gladiatore", i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato".

"Non credo di essere un fenomeno - prosegue il portoghese -, però ho lavorato tanto per aiutare la mia squadra. Non ho mai pianto, ho sempre lavorato duramente per ottenere i risultati con i miei giocatori. Prima della finale di Tim Cup ho visto sei partite della Roma per trovare i loro punti deboli, lavorandoci diciotto ore, perchè ogni partita sulla quale lavoro al computer mi impegna per tre ore circa. Dopo ho passato tante altre ore selezionando le parti che mi servivano e lavorandoci sopra con i vari programmi utili al mio lavoro. Certo che è più facile scegliere un film da proiettare prima della gara, ma Ranieri ha dimenticato che i suoi giocatori sono dei campioni e non dei bambini". "Non ho mai detto di essere un fenomeno - conclude -, pero' non è certo colpa mia se, nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perchè stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere e con lui non sarebbe mai capitato. Di questo io non proprie ho colpe".