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Inter, Skriniar: “Conte? Cambiate le cose. Io capitano? Sarebbe bello. Icardi e Nainggolan…”

Le parole del centrale nerazzurro

Marco Astori

Lunga intervista concessa dal difensore dell'Inter Milan Skriniar ai microfoni del Corriere dello Sport. Il centrale slovacco ha parlato soprattutto dell'approdo in nerazzurro di Antonio Conte, ma anche degli obiettivi della squadra e del mercato.

Skriniar, lei è da due anni all’Inter ed è ancora a… zero titoli. Con Conte può essere la stagione giusta per alzare un trofeo?

«Lavoriamo forte con questo scopo. C’è possibilità di riuscirci, ma dobbiamo faticare adesso per farci trovare pronti».Il presidente Zhang è molto carico e vuole vincere. Quante possibilità avete di accontentarlo?

«Credo che ci siano. Sono arrivati un nuovo allenatore e un nuovo staff e siamo tutti carichi. Non vediamo l’ora di iniziare forte la stagione».

La Juventus è ancora super favorita nella corsa scudetto oppure si aspetta un campionato più equilibrato?

«La Juve arriva prima da 8 anni, ma è arrivato il momento giusto per cercare di avvicinarci e batterli. Lavoriamo per questo».

Conte ha detto: “Devo avere almeno l’1% di possibilità di vincere e poi lavorare su quella percentuale”. Le piace come idea?

«Quello del mister è il modo giusto di pensare. Noi siamo una squadra forte e bisogna lavorare con l’obiettivo di vincere. Quando inizia un ritiro non puoi pensare di arrivare secondo. Se giochi nell’Inter devi avere questa mentalità».

Che impressione le ha fatto Conte in questi primi giorni?

«E’ uno che fa lavorare bene e forte: ci spiega ogni particolare, come vuole che giochiamo, il modulo da adottare e i movimenti. Rispetto al passato abbiamo cambiato modo di fare le cose».

Il cambio principale sarà in difesa con il passaggio dalla linea a quattro a quella tre. E’ preoccupato?

«Preoccupato no, ma si tratta comunque di un modo di giocare diverso che dovremo assimilare nei minimi dettagli. Io nella difesa a tre ho giocato solo un paio di volte lo scorso anno e dovrò adattarmi».

Avere un tecnico che cura in maniera maniacale la parte tattica la aiuterà?

«Un paio di giocate abbiamo già iniziato a memorizzarle, ma c’è ancora tanto tempo davanti a noi e molto lavoro da svolgere. Dobbiamo imparare i movimenti a memoria e soprattutto lavorare tutti con lo stesso obiettivo, remando nella stessa direzione».

Com’è stato il primo approccio del nuovo tecnico con lei?

«Mi ha chiamato quando ero in ritiro con la nazionale a inizio giugno per salutarmi e chiedermi come stavo. E’ stata una telefonata utile per conoscerci».

La mentalità vincente di Conte è quella che è mancata negli ultimi anni all’Inter, a secco di trofei del 2011?

«Secondo me sì. La mentalità vincente decide se vinci o non vinci qualcosa. Devi sempre puntare al massimo, mai accontentarsi».

Cosa può dare Godin all’Inter?

«E’ abituato alla difesa a tre e ha sia l’esperienza sia la mentalità vincente che servono. E poi è uno abituato a sfidare tanti giocatori fortissimi e spesso a fermarli. E’ davvero un bell’acquisto».

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