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Inter, solo una soluzione per il più grande problema? La profezia di Marotta porterà in alto

L'analisi di Fcinter1908.it dopo la vittoria dei nerazzurri contro la Fiorentina

Daniele Vitiello

Poco più di una settimana al termine di questa sessione di calciomercato e tanti sono i segnali che la dirigenza dell’Inter può raccogliere dalla sfida con la Fiorentina di ieri sera. Diverse le scuole di pensiero attorno alle questioni più spinose, ma il campo spazza via giudizi e impone sentenze che, soprattutto a distanza di tempo, non possono essere tralasciate. La più lampante è l’inadeguatezza dell’Eriksen visto finora in questa formazione. Colpa del modulo, della non abbondante fiducia dell’allenatore nei suoi confronti o della scarsa propensione ad assecondare dettami tattici più severi rispetto al passato?

Molto probabile che un mix fra questi elementi abbia portato ad un problema piuttosto serio, da risolvere prima possibile. Se non c’è margine per rimediare, inutile insistere. L’Inter ha bisogno di un sacrificio per arrivare al tesoretto che permetterebbe di puntellare ulteriormente la rosa, per cui si prenda in considerazione anche l’idea di divorzio con il danese dopo appena 9 mesi. Boccone amaro da ingoiare, ma inevitabile per dare ancora maggiore consistenza alle ambizioni e solidità al progetto tecnico.

SLIDING DOORS -A quel punto, sarebbe più facile trattenere Milan Skriniar. Lo slovacco non ha impressionato particolarmente la scorsa stagione, ma resta tra i maggiori talenti a livello mondiale e non c’è dubbio sul suo attaccamento all’ambiente e sulla inossidabile voglia di lavorare su aspetti che non gli permettono di eccellere in questo nuovo modulo come fatto nei primi due anni in nerazzurro. Avrebbe potuto aiutare i compagni già ieri, ma possibili distrazioni di mercato hanno portato Conte ad escluderlo dalla gara. Rischio grosso, considerando anche l’assenza di De Vrij per squalifica. Rigenerando lo slovacco, basterebbe soltanto un ulteriore innesto per completare il pacchetto arretrato che sta per salutare anche Andrea Ranocchia.

PROFEZIA - Risultano invece piuttosto abbondanti gli altri reparti. Soprattutto il centrocampo, ancora soggetto a valutazioni che porteranno ad altri sviluppi in sede di mercato da qui alla chiusura della finestra estiva. Bisognerà sfoltire il giusto, senza dimenticare che – in questa stagione ancora di più – conterà avere alternative valide. Lo aveva detto Marotta in conferenza stampa ed è stato evidente già ieri. Sensi, Hakimi, Vidal, Nainggolan e Sanchez sono cinque calciatori che definire riserve è bestemmia vera e propria. La panchina ha inciso pesantemente sul 4-3 finale ed è l’aspetto che più deve far felice Antonio Conte all’alba di una nuova annata.

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