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ESCLUSIVA Mazzola: “Inter, Icardi un errore. E di Lautaro non ne vedo. Tonali? Ho detto subito…”

FCInter1908.it ha intervistato Sandro Mazzola, leggenda nerazzurra: "Se Lautaro dovesse andare, voto Cavani. Perfetto con Lukaku"

Marco Macca

Fra pochi giorni, finalmente, si riparte. Per un finale senza fiato. D'altronde, la voglia di calcio è tanta, tantissima. Dopo mesi di pensieri cupi e drammatici, la Serie A torna a farci compagnia. Con l'Inter che ha ancora possibilità per giocarsi il bersaglio grosso. Se la qualificazione alla finale di Coppa Italia è ancora possibile, nonostante lo 0-1 di San Siro contro il Napoli, infatti, è allo scudetto che Antonio Conte e i suoi credono fortemente. Il calendario, fino alla sfida contro la Roma il 19 luglio, sorride ai nerazzurri, che non hanno alcuna intenzione di mollare così facilmente. A fare da sfondo, poi, c'è sempre il mercato. In entrata e in uscita. Icardi, Lautaro. Ma anche Tonali. FCInter1908.it ne ha parlato in esclusiva con Sandro Mazzola.

Buonasera sig. Mazzola. Allora, fra qualche giorno riparte il calcio. Quanto le mancava?

Ho con me ancora le immagini di quando mio padre (il grande Valentino Mazzola, ndr) mi portava in campo con sé a giocare. A uno come me non può non mancare il calcio. Lo senti dentro di sé che qualcosa ti manca.

E' fiducioso su una buona partenza dell'Inter?

Credo che l'Inter sia una buona squadra e che fin qui abbia fatto un buon lavoro. Di più non dico per scaramanzia.

Conte ci ha abituato a grandi partenze e da Appiano si dice che stia martellando a dovere i suoi, così come fatto in estate a Lugano. Questa squadra può davvero ancora giocarsi le sue carte per lo Scudetto? In fondo, il calendario, almeno inizialmente, non sembra poi così impossibile...

Ma non bisogna ragionare in questo modo. La partita più difficile è sempre quella che deve arrivare. Mai farlo. Sono cose che mi ha insegnato uno che si chiamava Helenio, non proprio l'ultimo arrivato. Il distacco? I punti sono tanti, e non dico altro...

Si aspetta un grande finale di stagione da un giocatore in particolare?

C'è quel centravanti lì (Lukaku, ndr) che a me piace molto...

Mi piaceva molto. Io lo avrei tenuto. Non so nello specifico cosa sia successo davvero, ma quando hai uno così te lo tieni. Ci sono cose che succedono all'interno di uno spogliatoio, e sono sempre successe. Ma se sono un grande club e ho uno così, lo tengo. Poi, per gli altri giocatori si valuta. Ma lui bisognava tenerlo. Quando uno è forte è forte.

Sì, ma non di molto. Non bisogna cambiare posizione a 3-4 giocatori per esaltarne uno. Se lui è il giocatore che penso, vale la pena cambiare, ma poi deve metterci del suo per dimostrare di essere all'altezza della situazione.

Dipende dai progetti della società. Secondo me, una grande squadra un grande giocatore non lo cede mai. Ma se ha già magari un paio di nomi con cui sostituirlo e che possano anche diventare meglio di lui, allora si potrebbe anche fare di fronte a un'ottima offerta. Ma in giro adesso non ne vedo tanti come lui. E direi di no anche nel caso in cui fosse lui a esporsi per la cessione.

In caso di partenza dell'argentino, chi vorrebbe vedere al fianco di Lukaku?

A me piace. La prima volta che l'ho visto, non lo conoscevo, e ho detto: 'Oh c..., ma chi è questo?'. L'Inter farebbe davvero bene a prenderlo, magari evitando di fare lo stesso errore fatto anni fa con Pirlo. Se hai i soldi, uno così lo devi prendere. E' un ragazzo di 20 anni, se già oggi vale 50 milioni, magari fra tre ne varrà il triplo.

Pochi giorni fa, è arrivato il primo anniversario dell'arrivo di Conte sulla panchina dell'Inter. Che bilancio fa di questi primi mesi nerazzurri dell'ex ct?

A me Conte piace molto. Lasciamolo lavorare. Ha carattere e temperamento, sta entrando nella testa dei giocatori e lasciamolo lavorare.

In conclusione, le chiediamo un suo ricordo di Gigi Simoni, un grande interista che ci ha lasciati qualche giorno fa. Fu anche lei a portarlo all'Inter...

Era anche un amico, un grande allenatore. Ricordo quando all'intervallo andavo negli spogliatoi, quando c'era lui erano tutti in silenzio. Lui mi guardava. Allora dicevo: 'Meglio che esca, che magari non vuole sgridare i suoi giocatori davanti a un dirigente'. Dopo qualche minuto di silenzio, cominciavo a sentire urla, e capivo che lui aveva caricato tutti al meglio. E non voglio ricordare la ferita di Juventus-Inter. Meglio cancellare tutto.

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