editoriale

5 (facili) domande ad A.A.

“Il palmares non si prescrive”. Si chiude così il comunicato ufficiale della società bianconera pubblicato venerdì in seguito all’archiviazione richiesta da Palazzi sul caso del 2006. A questo punto non possiamo esimerci dal...

Sabine Bertagna

"Il palmares non si prescrive". Si chiude così il comunicato ufficiale della società bianconera pubblicato venerdì in seguito all'archiviazione richiesta da Palazzi sul caso del 2006.

A questo punto non possiamo esimerci dal porre alcune semplici domande ad Andrea Agnelli, alle quali immaginiamo non avrà problemi a rispondere in maniera più che esaustiva. Domande che qualcuno avrebbe dovuto porgli da tempo. Ma che non gli ha posto. Non per malafede. No, no, no. Per evidente e dichiarata prostituzione intellettuale (stracit.).

1. La madre di tutti i dubbi è questa. Perché aspettare così tanto a presentare l'esposto consegnato alla Procura federale della Figc in data 10 maggio 2010? Perché non è stato presentato immediatamente dopo l'assegnazione dello scudetto alla società che in quell'esposto non viene nemmeno nominata? Perché se vi considerate innocenti (o colpevoli in mezzo ai colpevoli) vi ci sono voluti 4 anni (guarda caso il tempo della prescrizione) per esprimere la vostra richiesta? Vi mancavano le parole?

2."La retrocessione in serie B con punti di penalizzazione sarebbe una pena congrua". Queste parole non sono state pronunciate dal cattivone Guido Rossi, nè da altri presunti personaggi filo-interisti. Sono state pronunciate dall'avvocato difensore della Juventus, Cesare Zaccone, in quella famosa estate del 2006. "La retrocessione in serie B con punti di penalizzazione sarebbe una pena congrua". Riavvolgiamo il nastro e riascoltiamo. All'infinito

3. Nelle telefonate tra Moggi & Co. si parla di Facchetti come di un brindellone, uno poco intelligente. Lo si fa nei toni tipici di chi è abituato a sentirsi più figo perché raggira gli altri senza farsi beccare. Difficile credere che il sistema messo in piedi potesse aver bisogno della complicità di una persona della quale la considerazione era così bassa. L'etica nell'accusare (ingiustamente) una persona che non può più difendersi dove si nasconde? Dietro a uno dei vostri scudetti illibati?

4. Nell'esposto la società bianconera ha perso l'ennesima occasione per scusarsi. Da una parte fa notare che in linea con la sua prestigiosa storia, ha dimostrato di osservare con rispetto e spirito di affiliazione non comuni (sul non comune concordiamo) per poi concludere con la richiesta di revocare la decisione assunta da codesta Spett.le Federazione Italiana Giuoco Calcio, con atto del Commissario Straordinario Avv. Guido Rossi di Milano, comunicata il 26 luglio 2006, con ogni consequenziale pronuncia ripristinatoria dello status quo ante. Tradotto per la plebaglia riassegnare gli scudetti alla squadra che ne è stata privata. C'è una leggera dispersione di intelligenza tra la premessa e il finale ma non riusciamo a capire a cosa sia dovuta...

5.L'etica non va in prescrizione. Il nuovo cavallo di battaglia bianconero è questo. Attaccati alle parole di Abete, che di fatto non esclude la revoca di nessuno scudetto della storia del calcio italiano. Bene, egregio Sig. Andrea Agnelli. E' con estremo piacere che per una volta ci troviamo d'accordo con Lei. Fcinter1908.it non farà cadere nel vuoto parole sagge come le Sue. E Lei, a questo punto, non avrà nulla in contrario a restituire quanto vinto nel periodo sporcato dal doping, visto che il processo ha detto purtroppo prescrizione (e colpevolezza), ma il palmares, come dice bene Lei, non si prescrive. Fanno esattamente tre scudetti, una Champions League, due Supercoppe italiane, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale. Oppure un'ammissione di colpe, una richiesta di scuse e per finire un silenzio lungo il tempo di una nuova prescrizione...