Sono lontani i tempi in cui la Coppa Italia era sinonimo di noia e fastidio. Anche stasera l'Inter è stata impegnata in un match ricco di emozioni cosi come agli ottavi di finale. Non sono bastati due gol ai nerazzurri per impedire i tempi supplementari. Ci ha pensato prima Guarin con una botta di collo pieno da fuori area e poi Palacio con un bellissimo destro a giro a siglare il doppio vantaggio dell'Inter, ma sul finire di gara prima una punizione di Diamanti e poi un sinistro al volo di Gabbiadini permettono al Bologna di riacciuffare la partita. I supplementari sono un susseguirsi di emozioni, specialmente per l'Inter che non si riposa e tenta di chiudere la gara il prima possibile. La porta di Agliardi sembra stregata: prima viene annullato un gol a Ranocchia non si sa bene per quale motivo, poi Zanetti fa una cavalcata delle sue batte a rete ma è il palo a negargli la gioia del gol. Il Dio del calcio però veglia su San Siro questa notte e al min. 119:46 consente a Ranocchia di insaccare di testa su un'uscita un po' avventata del numero uno rossoblù. L'Inter si prende cosi le semifinali di Coppa Italia, dimostrando che in questa stagione si corre sino all'ultimo per ogni traguardo.
editoriale
Coppa Italia che emozioni. Johnny era quasi magia. Ma almeno Benassi sa che significa ‘contrista’?
Sono lontani i tempi in cui la Coppa Italia era sinonimo di noia e fastidio. Anche stasera l’Inter è stata impegnata in un match ricco di emozioni cosi come agli ottavi di finale. Non sono bastati due gol ai nerazzurri per impedire i tempi...
E' QUASI MAGIA. Johnny (Jonathan) ce la stava per fare: una partita priva di errori. Nel finale però è riuscito a rovinare il tutto volando inutilmente per cercare di intercettare il pallone rivolto a Gabbiadini, ciccandolo clamorosamente. Il volo in terra era da vero gabbiano, la speranza che ci è rimasta è sempre quella che voli via verso altri lidi entro fine Gennaio. Ma su di lui non mi sento di dire altro, sarebbe come sparare sulla croce rossa. Certo una buona gara contro il Pescara gli ha fatto tirar fuori la testa dal sacco con dichiarazioni come “non mi basta lo scudetto puntiamo la Champions”, ma a lui giustifichiamo tutto.
BENASSI. Questa volta il giovane centrocampista appena riscattato gioca solo 45 minuti. Se ci aggiungiamo anche che è stato appena riscattato per 700.000 euro, sappiamo già quale sarà la sua sorte per mano del giornalista Riccardo Signori. Dirà nuovamente che è nato il 5 Maggio, che Bolzoni ora farebbe ricredere tutti, che Benassi non è Marrone (manco avesse detto Paul Scholes) e che è un buon 'contrista' e niente più. Ma i quesiti a cui vorremmo ricevere risposta sono due: da cosa deriva l'astio per l'Inter e in questo caso per Benassi, dato che non perde occasione per mostrarlo al mondo intero e soprattutto che cosa significa il termine 'contrista'? E' forse un neologismo calcistico? Di solito si usa il termine interditore per indicare l'incontrista non il 'contrista'. Contristare in italiano è un verbo che è sinonimo di rattristare, di infliggere una pesante tristezza. Forse, a modo suo, voleva dire che l'Inter è cosi triste da affidare le chiavi del centrocampo ad un giovane diciassettenne? Dato il suo odio atavico nei confronti dei nerazzurri penso che solo questa possa essere la giusta interpretazione da dare alla sua finezza linguistica. Spero che almeno a Benassi sia chiaro che contrista o meno, la sua seconda partita consecutiva ci è piaciuta.
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