editoriale

Dall’annuncio di Moratti al comunicato ufficiale: cronaca di una giornata storica

L’annuncio arriva quasi all’improvviso: Massimo Moratti è sul portone della Saras, i giornalisti si avvicinano lentamente, sta chiacchierando con un altro collega. ‘Parliamo di altro‘, dice ridendo. Vuole salire nei suoi...

Eva A. Provenzano

L'annuncio arriva quasi all'improvviso: Massimo Moratti è sul portone della Saras, i giornalisti si avvicinano lentamente, sta chiacchierando con un altro collega. 'Parliamo di altro', dice ridendo. Vuole salire nei suoi uffici, ma poi prende un respiro e arriva un annuncio improvviso: "Tutto fatto". I cameraman non avevano ancora acceso le telecamere. E allora deve ridire: "Si abbiamo firmato tutto". E' l'annuncio che tutti aspettavano ormai da tempo.

IL GIORNO - Lo dà con un filo di voce, come al solito, più del solito, si commuove quando gli si parla di anima, ammette di non avere ancora deciso se resterà alla presidenza, parla di assemblea straordinaria, annuncia un comunicato congiunto. Poi saluta e sale in ascensore. E mentre è su, il marciapiede della Galleria De Cristoforis si riempie: ci sono telecamere, fotografi, cronisti di tutti i quotidiani, tifosi e curiosi. Ci chiedono: "Cosa sta succedendo?". "Moratti ha annunciato di aver venduto l'Inter", rispondiamo. "Ah, allora è un giorno importante, resto qui". Anche la strada piano piano si riempe. 

L'ASSALTO - Alle 13:40, quando il presidente esce dai suoi uffici, il comunicato non è ancora arrivato, ma i cronisti sono tutti lì ad aspettarlo. Si stringe nel suo impermeabile beige, è un assalto, si fa fatica a starci in mezzo a quella ressa. E Moratti aggiunge: "Si, abbiamo ceduto il 70%. Ci sono ancora dettagli da sistemare. Ma la storia della mia famiglia con l'Inter non è finita. Vedremo se è utile per quello che posso essere utile continuo. C'è anche qualcun altro che dimostrerà di esser bravo, certamente".

IN BUONE MANI - Pensa e lo ribadisce, non lo avrebbe mai fatto altrimenti, di aver lasciato la sua squadra in buone mani perché non poteva fare altro forse, perché spera che passando la mano la sua (bene)amata possa tornare in alto dove lui, e suo padre prima, l'hanno portata.

UFFICIALITA' - L'annuncio ufficiale arriva poco dopo le tre. Ci sono la storia dell'Internazionale, le parole del presidente, quelle di Thohir e la presentazione dei nuovi soci: "F.C. Internazionale Milano S.p.A. ('Inter') e il suo azionista di maggioranza Internazionale Holding S.r.l., interamente controllato da Massimo Moratti, hanno firmato oggi un accordo vincolante in base al quale International Sports Capital ('ISC'), società indirettamente posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo, tre importanti uomini d'affari indonesiani, diventerà l'azionista di controllo dell'Inter con una partecipazione del 70% attraverso un aumento di capitale riservato".

RADICI - Anche la Holding, che guiderà la squadra nerazzurra in futuro da oggi in poi, porta nel nome la parola Internazionale che a Milano e nel mondo, per chi la pronuncia sapendo cosa dice, rappresenta un concetto, una filosofia di vita, un modo di essere e di appartenere che non sono uguali a tutti gli altri. E questa essenza va salvaguardata. E' pronto un nuovo progetto, con un nuovo modello, con nuovi introiti, con un nuovo entusiasmo, nuovi personaggi che a modo loro cercheranno di vincere. Perché è questo che una squadra fa. Sarà un'Inter inedita, ma che dovrà essere legata alle sue radici. Sono quelle che ti ricordano chi sei quando arrivano i giorni in cui si fa la storia. Quelli belli e difficili insieme. Come questo.