editoriale

Declini (in)attesi

Il calcio, in fondo, è una scienza semplice. Se vinci per anni non è detto che continuerai a farlo. Se hai un fuoriclasse infortunato può essere che le sue giocate non siano le stesse di quando è in forma. Se giochi con la terza opzione in...

Sabine Bertagna

Il calcio, in fondo, è una scienza semplice. Se vinci per anni non è detto che continuerai a farlo. Se hai un fuoriclasse infortunato può essere che le sue giocate non siano le stesse di quando è in forma. Se giochi con la terza opzione in difesa rischi di subire reti più facilmente. Se ti segnano una rete irregolare contro, può succedere che tu non sia abbastanza forte da rimontarla. Capita. Se poi di fronte ti trovi un Bayern così compatto e aggressivo, perfetto nelle sue pericolose incursioni, splendido da guardare il gioco è presto fatto. Lungi da noi voler paragonare l'Inter ai marziani, ora un po' più normali, del Barcellona. Ma sono evidenze, queste, che segnano le partite, raccontano un declino, chiudono un'epoca. Le debolezze non sono dettagli romantici con i quali ricamare una storia, ma ostacoli al raggiungimento degli obiettivi. L'Inter, che negli ultimi anni, è stata l'unica squadra in grado di battere un Bayern abbastanza simile a quello di ieri negli uomini (nella consapevolezza no, lì è cresciuto mostruosamente) quando già si parlava del triplete come di un ricordo, ha saggiato nelle ultime stagioni mille volte sulla sua pelle la crudeltà del calcio. Ignorare il proprio declino non fa che accelerarlo. Inesorabilmente.

Ora che già tira un'aria da ultimi giorni di scuola, si è iniziato a parlare di calciomercato. La prima "bomba" della stagione riguarda Samir Handanovic e un presunto interesse dei blaugrana nei suoi confronti. Il dibattito in rete si è subito infiammato. Giusto, nel caso l'offerta di 30 milioni si rivelasse vera, accettarla? Oppure quest'Inter deve definire alcuni giocatori incedibili? Samir, ha fatto sapere il suo agente, sta bene all'Inter. E i nerazzurri, quando considereranno eventuali proposte e trattative, dovranno analizzare quanto dimostrato dai singoli giocatori in questa difficile stagione, ancor più indicativa da questo punto di vista. La società è al lavoro per questo, da mesi. Nel calcio succede che una squadra debba affrontare stagioni come queste. Stagioni in cui le vittorie si diluiscono e fanno tremare la propria autostima. Capita. L'importante è accorgersere. E affrontare i problemi. Non è mai troppo tardi per ricominciare. Per risollevarsi. E perché no? Per tornare ad essere una squadra ancora capace di battere il Bayern. Prima o poi.

Twitter @SBertagna