editoriale

Episodi, infortuni e limiti: quanto incidono? L’unica speranza è la fine della stagione

Speriamo finisca presto la stagione. Forse è questo il primo pensiero nella testa degli interisti, al fischio finale della gara tra i nerazzurri e il Cagliari, giocata nello stadio di Trieste. Sono troppe le sfortune a cui abbiamo assistito sino...

Alessandro De Felice

Speriamo finisca presto la stagione. Forse è questo il primo pensiero nella testa degli interisti, al fischio finale della gara tra i nerazzurri e il Cagliari, giocata nello stadio di Trieste. Sono troppe le sfortune a cui abbiamo assistito sino ad ora, tra rigori contro inesistenti e infortuni a catena. Bisogna tirare una riga bella dritta e ripartire. Eppure l'Inter di quest'oggi, sino al momento del rigore in favore dei sardi, si era ben comportata con un Alvarez ispirato e un Rocchi che sembrava quello di un tempo. Non basta la voglia di portare a casa la vittoria purtroppo. E quando il pallone di Cambiasso, dopo un doppio triangolo nello stretto con Rocchi, si infrange sul palo, capisci che anche quest'oggi non è giornata. Gli infortuni poi si sommano a tutto il resto. In primis Gargano, che con il suo filtro a centrocampo, stava tenendo bene le avanzate dei cagliaritano. Subito dopo Nagatomo, appena entrato dopo lo stop subito nel derby, si fa male in una manciata di minuti. E cosi senza punte assisti a Samuel che va in attacco, dopo l'esperimento provato nelle settimane scorse con Ranocchia. La domanda ormai sta diventando sempre la stessa ad ogni gara: in che percentuale influiscono infortuni, errori arbitrali e limiti tecnici? La risposta però non è cosi semplice come sembrerebbe. Sarà compito della società analizzare questi fattori a fine stagione e trarre le dovute conclusioni.

SULLE GAMBE. E' ciò che accade ogni qualvolta ci capita un episodio contro. Parliamo di episodi sfortunati, non di malafede, cosi non si offende nessuno. Una volta subito il torto la squadra sembra incapace di reagire. Non si capisce se i giocatori si cullino per la giustificazione che potrà arrivare al triplice fischio finale o se proprio mancano le energie fisiche e mentali per gettare il cuore oltre l'ostacolo. C'è poco per cui lottare, solo l'onore per la maglia. Di certo finire fuori dalle coppe europee, vista la tragica esperienza dell'Europa League quest'anno, sarebbe tanto di guadagnato. L'idea di tornare a giocare in Transilvania il Giovedì, non alletta nessuno: ne giocatori, ne tifosi ne società.

EPISODI. Non si commentano più. Sono tanti, forse troppi. Si diventa noiosi a commentarli o anche solo ad elencarli. Ma come si può far finta di nulla? Questo è il secondo rigore inesistente fischiato contro. Avrà mai fine questa storia? Del passato siamo già stanchi...