"Guarin e Handanovic sono giocatori fondamentali, il portiere soprattutto. Ma anche Guarin, che dà l’impressione di potere ssere il più forte in circolazione, però deve avere continuità. Anche se è talmente difficile valutare l’insieme che è dura anche dare un giudizio negativo su di lui, uno dei giocatori più promettenti che abbiamo." A breve, in casa Inter, si dovrà decidere chi resta e chi parte. Impensabile pensare ad un mercato di soli rinforzi. E qui vengono i nodi al pettine. I giocatori che hanno mercato sono giocatori fondamentali (utilizziamo la stessa definizione adoperata dal presidente). Fondamentali e quindi di un certo valore assodato. L'eterno dilemma ci abbraccia in una morsa feroce: vendere e fare cassa o non vendere e avere poca disponibilità per i rinforzi?
editoriale
Giocatori fondamentali = incedibili?
“Guarin e Handanovic sono giocatori fondamentali, il portiere soprattutto. Ma anche Guarin, che dà l’impressione di potere ssere il più forte in circolazione, però deve avere continuità. Anche se è talmente difficile valutare...
E' un rognoso cane che si mangia la coda. Handanovic è sicuramente uno dei giocatori più intoccabili dell'Inter. La società è stata bravissima a portarlo a Milano l'estate scorsa. Se ne sono accorti anche all'estero. Dove lo ritrovi uno così? E poi, non a caso, il presidente cita Guarin. Perché se uno come Fredy, che ha avuto una stagione priva di continuità, è cercato da tutti qualcosa vorrà pur dire. Vuol dire che se fossimo una qualsiasi squadra italiana ci avvicineremmo con indifferenza all'Inter tentando di strapparglielo in tutti i modi. Esattamente. A qualunque costo. Nonostante i momenti di calo, che ci sono stati, nonostante a volte quell'apatia in campo fosse al limite dell'irritante, nonostante i momenti no. Perché a prendere un giocatore fatto e finito siamo bravi tutti. Il campione che non sbaglia un colpo. Avendo i soldi ti puoi permettere il meglio. Ma nel calcio esistono le sfide. Guarin ha dimostrato di avere una classe che altri giocatori si sognano. Talento e numeri incredibili. Robe che non puoi né inventare, né comprare. E la priorità di una società di fronte ad un simile giocatore (Moratti ne è consapevole) dovrebbe essere quella di capire i motivi della sua discontinuità per esaltarne i pregi. Guarin, in questa stagione, ha accumulato 46 presenze tra campionato, EL, Coppa Italia per un totale di 3.516 minuti giocati e 10 gol.
Di quei 10 gol alcuni sono stati pazzeschi. Pensiamo alla sassata con finta in Coppa Italia contro il Bologna, a quello contro il Verona su punizione, allo schema assassino contro il Napoli. Quando c'è stata la condizione fisica, ma soprattutto quella mentale, il Guaro ha sempre rivestito il ruolo di trascinatore. Nel suo cercare la giocata individuale, a tu per tu con una nuova porta da scardinare, ha fatto la differenza. Impossibile dimenticare le cose buone, i guizzi e quella ferocia agonistica che spesso è mancata in questa stagione. Stramaccioni lo considera fondamentale. Sa anche che perché renda il massimo la posizione e chi gli sta intorno in campo non sono semplici dettagli. Odiamo i rimpianti. E non vorremmo mai che uno di loro finisse per chiamarsi così. Fredy Alejandro Vasquez Guarin.
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