editoriale

Inter Classe ’94

Sono ragazzi. E a vederli correre per il campo è piuttosto evidente. Slancio, freschezza, voglia di conquistare il mondo. A chi pensa che una squadra che gioca in serie A possa essere sostituita, da un giorno all’altro, da un’intera...

Sabine Bertagna

Sono ragazzi. E a vederli correre per il campo è piuttosto evidente. Slancio, freschezza, voglia di conquistare il mondo. A chi pensa che una squadra che gioca in serie A possa essere sostituita, da un giorno all'altro, da un'intera formazione presa dalla Primavera diciamo che le cose non sono esattamente così semplici. Fosse così, non esisterebbe il problema del cambio generazionale. Invece esiste eccome e nella gestione di una stagione può non essere di facile soluzione. Il dilemma si combatte su una linea immaginaria tra la paura di sacrificare e quindi bruciare un giovane nel nome della causa (la prima squadra) e il desiderio di centellinarlo in attesa del momento giusto. Che non si palesa quasi mai. A volte il momento giusto si chiama semplicemente occasione e arriva nell'emergenza. A questo equilibrio sarà necessario lavorare bene in ottica futura. Per osare di più. Fare scelte di coraggio, che poi tra qualche anno i frutti ci potranno dare ragione. E regalare soddisfazioni.

CLASSE '94 - Ma chi sono questi ragazzi? Che faccia ha l'Inter che avanza? Sicuramente quella di Mateo Kovacic, arrivato a gennaio e diventato presto per talento, classe e personalità una pedina insostituibile nella formazione nerazzurra. Una pedina intorno alla quale ricostruire tutto il resto. Mateo ha già fatto 12 presenze in campionato, 4 in EL e 1 in Coppa Italia. Lo segue Marco Benassi con 3 presenze in campionato e 2 in EL. Preciso e ordinato. Tre presenze in campionato anche per Simone Pasa e 2 in EL. Prestazioni molto promettenti, le sue. Luca Garritano, per il quale la Gazzetta dello Sport aveva parlato di esordio con le bollicine, ha fatto 3 presenze in campionato e 2 in EL. Propositivo e spigliato. Poi ci sono Andrea Bandini, con 1 presenza in EL, Mbaye, che se non si fosse infortunato, molto probabilmente, sarebbe andato ben oltre le  2 sole presenze in EL. Per Belloni 1 presenza in Coppa Italia, mentre per Olsen e Colombi alcune, immaginiamo, comunque emozionanti panchine.

Poi ci sono i '93 come Lukas Spendlhofer (esordio contro il Genoa) e Francesco Forte (1 presenza in campionato e 1 in Coppa Italia). Stramaccioni, ad eccezione di Kovacic, li ha utilizzati soprattutto in Europa e in questo finale di campionato. Alcuni di loro hanno già una presenza tosta in campo, alla quale dare solo un po' di continuità. All'appello mancano due giovani calciatori, mandati in prestito a farsi le ossa. Alfred Duncan ('93) e Samuele Longo ('92). Da riportare assolutamente in nerazzurro. L'Inter del futuro potrebbe avere queste facce. Non tutte, ma tante. Dare loro una possibilità potrebbe essere la priorità per la prossima stagione. Una sfida fondamentale. Per aggiustare il tiro e guardare - finalmente - al futuro.

Twitter @SBertagna