editoriale

Inter, il tempo delle attese è finito

I tifosi nerazzurri in questi giorni sono divisi fra chi avrebbe nettamente confermato Andrea Stramaccioni e chi, invece, reputa giusta la scelta da parte della società di affidare la panchina a Walter Mazzarri. Quella appena conclusa è stata...

Alessandro De Felice

I tifosi nerazzurri in questi giorni sono divisi fra chi avrebbe nettamente confermato Andrea Stramaccioni e chi, invece, reputa giusta la scelta da parte della società di affidare la panchina a Walter Mazzarri.

Quella appena conclusa è stata una stagione travagliata, incredibilmente difficile e sfortunata, in cui gli infortuni hanno superato i punti conquistati. L’esonero, se sulla panchina nerazzurra ci fosse stato un altro tecnico, sarebbe stata cosa scontata. Non questa volta. C’è chi credeva davvero in una conferma, chi meno. Chi si augurava di vedere anche il prossimo anno il giovane tecnico romano sulla panchina dell’Inter e chi invece non vedeva alternative all’allontanamento di Stramaccioni, che fino a novembre è riuscito a svolgere il lavoro che aveva in testa. Poi la storia la conoscete.

Da venerdì il nuovo tecnico è Walter Mazzarri. Nel suo curriculum vanta un miracolo compiuto a Reggio Calabria, quando sedeva sulla panchina della Reggina: salvezza conquistata con una penalizzazione iniziale di 11 punti, senza la quale i calabresi avrebbero disputato l’Intertoto. Poi il biennio alla Sampdoria, dove porta i blucerchiati prima in Coppa Uefa e poi, l’anno successivo, in finale di Coppa Italia (persa contro la Lazio, ndr).

Il suo periodo di massimo splendore, però, lo vive a Napoli. In Campania il tecnico di San Vincenzo porta gradualmente gli azzurri ai grandi livelli: prima si qualifica per l’Europa League, poi in Champions League. Successivamente il trionfo in Coppa Italia ed il secondo posto, con accesso diretto alla Champions, della stagione appena conclusa.

Quella nerazzurra è una grande chance per lui. Lo sa benissimo. Non può sbagliare. Per molti non è un tecnico vincente, ma le sue grandi qualità non possono assolutamente essere messe in discussione. Tanto lavoro sul campo negli allenamenti, le sue squadre corrono e giocano piuttosto bene. Caratteristiche che sono mancate all’Inter negli ultimi anni (critica non rivolta solo a Stramaccioni).

Un cambiamento repentino, improvviso. Secondo Moratti "fatto per il bene dell’Inter e di Strama”. E ci auguriamo davvero sia così per entrambi, perché il tecnico romano merita tutte le soddisfazioni che un giovane allenatore come lui può avere.

Ora, però, si deve voltare pagina. L’unico motivo che deve portarci a guardare indietro è quello di cercare di migliorare e non ripetere gli stessi errori commessi in questa stagione. E’ un lavoro che tocca sì a Walter Mazzarri, ma anche a tutta la squadra. E’ il momento che i componenti della rosa, dello staff medico e della dirigenza dimostrino quanto davvero tengono ai colori nerazzurri e ai propri tifosi. Da tre anni, ormai, si assiste, o meglio si sente dire, che l’Inter è in un periodo di transizione: sono tre anni che la tifoseria attende risposte sul campo. La società, Marco Branca e tutti i dirigenti sanno che il tempo delle attese e delle risposte vaghe è finito. 

Twitter: @MagriDen