editoriale

Inter, in medio stat virtus. Tra Eder e Icardi c’è una differenza sostanziale

Ordinata, precisa, a tratti anche bella da vedere. L’Inter ha messo un altro importante tassello, al di là del risultato, nel percorso volto a ritrovare lo spirito del girone d’andata, con un pizzico di qualità in più nei movimenti...

Daniele Vitiello

Ordinata, precisa, a tratti anche bella da vedere. L'Inter ha messo un altro importante tassello, al di là del risultato, nel percorso volto a ritrovare lo spirito del girone d'andata, con un pizzico di qualità in più nei movimenti e nelle giocate. Roberto Mancini e lo spogliatoio credono ancora nel terzo posto e fanno bene, incoraggiati dai diversi segnali positivi che la squadra è riuscita a trasmettere anche contro l'avversaria più in forma del campionato, in una situazione di emergenza, nella quale infortuni, acciacchi e squalifiche hanno dettato formazione iniziale e cambi a gara in corso.

IN MEDIO STAT VIRTUS - Non è un segreto, ma vale quanto un comandamento: sono i centrocampi di valore, assortiti, con grinta, cattiveria e qualità, a rendere grandi le squadre di calcio. Assicurare copertura dà fiducia alla difesa, così come assicurare appoggio e alternative dà imprevedibilità letale all'attacco. All'Inter manca un regista, lo hanno ribadito fino alla noia da ogni dove, ma Medel continua a fare cose egregie, spingendosi oltre i propri limiti strutturali e balistici, Brozovic ha ripreso la sua marcia verso la definitiva consacrazione, con la follia e la talvolta stucchevole flemma che lo hanno sempre contraddistinto e che lo rendono un giocatore superiore alla media. L'intesa con Perisic funziona a meraviglia, ma bisogna aumentare il rifornimento per gli attaccanti.

IL PESO DELLA PUNTA - Nessuno osi dubitare del grandissimo lavoro di Eder in queste prime apparizioni con la maglia dell'Inter. Grinta e sacrifico al servizio dei compagni, a discapito di una fase realizzativa ancora da rivedere e di un'intesa da affinare con il resto del reparto offensivo nerazzurro che quest'anno ha l'arduo compito di capitalizzare l'esiguo numero di palloni offerti dal resto della squadra. Pane per i denti di un killer come Mauro Icardi, che ha risposto sempre presente, la cui assenza ieri si è sentita ancora di più per questo motivo, senza nulla togliere a chi lo ha sostituito.

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