editoriale

L’Inter non perde la trebisonda e conquista la testa del girone. Finalmente Alvarez!

L’importante stasera era non perdere. Minimo sforzo e massimo risultato conseguito per una qualificazione matematica al primo posto, arrivata addirittura con un turno di anticipo, proprio contro la squadra che aveva provato a mettere i...

Alessandro De Felice

L'importante stasera era non perdere. Minimo sforzo e massimo risultato conseguito per una qualificazione matematica al primo posto, arrivata addirittura con un turno di anticipo, proprio contro la squadra che aveva provato a mettere i bastoni tra le ruote ai nerazzurri in questa Champions.

TREBISONDA. Non la perde l'Inter in un campo con il pubblico avversario che è il vero dodicesimo uomo in campo. Il primo posto nel girone è importantissimo per continuare la rassegna europea. Squadra ordinata, passo lento, quel che basta per portare a casa il pareggio. Poche emozioni se non fosse per il palo colpito dal Trabzonspor nel secondo tempo su una dormita di Lucio. Il modulo di Ranieri sembra funzionare e la squadra nel secondo tempo diventa più pericolosa con l'accentramento di Zarate, più vicino a Milito, che riesce a servirlo ben due volte e a metterlo a tu per tu con il portiere Volga. La squadra è ordinata nonostante le riserve schierate, senza far rimpiangere l'assenza dei titolari.MARAVILLA. Il gol di Alvarez vale il suo soprannome. Un uno-due perfetto con Milito, stasera impegnato più a servire i compagni che a cercare la soddisfazione personale. Ranieri sembra avergli cambiato il 'chip' e l'argentino è diventato molto più concreto. Inoltre la posizione occupata stasera, è la stessa dei 30 minuti contro il Cagliari. Due partite in quel ruolo e due ottime prestazioni. Riesce a recuperare palloni importanti, a impostare la manovra e non rimanere avulso dal gioco. Se poi riesce anche a concretizzare l'unica palla gol che gli capita tra i piedi...chapeau!

MA L'ATTACCO?  Sin quando si vince, tutto è concesso, ma non bisogna tralasciare il fatto che il gol arriva sempre da difensori e centrocampisti e mai dagli attaccanti. Milito sino ad oggi ha realizzato solo quattro reti, seguito a ruota da Pazzini con tre. Troppo poco per colmare il vuoto lasciato da Samuel Eto'o, capace lo scorso anno di realizzarne ben trentasette da solo. Il modulo a una punta adottato da Ranieri penalizza l'unico attaccante di ruolo, che si trova decisamente meglio ogni qualvolta gli si avvicina una seconda punta. Basti pensare a come sono nati i pericoli in area avversaria con l'accentramento di Zarate nella ripresa.