editoriale

La dura legge del gol

Il fermo immagine è quello. Un giocatore nerazzurro davanti alla porta e il pallone che scappa in un’altra inquadratura. No, non in rete. E’ successo contro il Genoa, quando il pallone è arrivato molto vicino alla porta, ma si è...

Sabine Bertagna

Il fermo immagine è quello. Un giocatore nerazzurro davanti alla porta e il pallone che scappa in un'altra inquadratura. No, non in rete. E' successo contro il Genoa, quando il pallone è arrivato molto vicino alla porta, ma si è infranto sul palo. È successo a Udine, quando la palla è finita inspiegabilmente fuori. Cambiano i volti dei giocatori (Livaja, Jonathan, Palacio e anche Milito), ma non il finale. L'Inter fa una fatica tremenda a buttarla dentro. Le ultime 8 partite hanno disegnato una tendenza negatica. A tratti allarmante, come aveva insinuato qualcuno. Forse non a torto. Fino a quando reggono gli equilibri la partita sembra sotto controllo. Creiamo, ma non finalizziamo. E alla prima occasione per gli avversari non c'è più la reazione compatta vista nel derby o quella sfoderata contro la Juventus. Di quelle reazioni sono rimasti solo tiepidi ricordi, ora. 

Per la prima volta quest'anno Milito si è accomodato in tribuna. Dei 30 gol segnati in questo girone d'andata 8 portano la sua firma. E l'unica richiesta "esplicita" di Stramaccioni sul mercato ha sempre e solo riguardato quel ruolo. Milito è ad oggi l'unica prima punta. Non lo è Palacio, non lo è Livaja e nemmeno Rocchi. Tolte le maledizioni, la sfiga, i cattivi pensieri, il problema rimane. Se non segni è difficile vincere le partite. Dopo Milito i nerazzurri che hanno fatto più gol sono Cassano e Palacio (5 reti ciascuno). Alla mancanza di un effettivo sostituto del Principe vanno ad aggiungersi gli errori (talvolta macroscopici) dovuti a quel mix letale che è l'assenza di lucidità e consapevolezza del momento negativo. La tranquillità purtroppo non si acquista. Ed è soprattutto di questa che l'Inter ha bisogno in questo momento. Solo con la tranquillità puoi buttare la palla in rete. Senza ciccarla a uno sputo di distanza.

Twitter @SBertagna