Se tutte le partite dovessero finire come da pronostico, sai che noia il calcio. Che triste prevedibilità nel sedersi sugli spalti. Invece il calcio è soprattutto ciò che non ti aspetti. Può succedere quindi che un'Inter che ha vinto tanto negli ultimi anni inizi la stagione nel peggiore dei modi, sprofondando nelle pieghe delle avversità e finendo per perdere punti, autostima, percezione di sé. Ma come una partita iniziata sullo 0-0 non è per forza destinata a finire a reti inviolate, così un campionato iniziato male non è detto che non si possa raddrizzare in corsa. Anche quando la realtà sembra pesantemente compromessa. Da favoriti a sfavoriti. Dalle stelle alle stalle.
editoriale
La ragione delle sfavorite
Se tutte le partite dovessero finire come da pronostico, sai che noia il calcio. Che triste prevedibilità nel sedersi sugli spalti. Invece il calcio è soprattutto ciò che non ti aspetti. Può succedere quindi che un’Inter che ha vinto...
E così la prima del 2012 evidenzia che il passo preso nel finale del vecchio anno dai nerazzurri non era casuale e se per ora Ranieri si rifiuta di chiamarlo svolta (scaramanzia o saggezza?), non si possono non salutare con ottimismo due, tre elementi piuttosto positivi. Evidentemente positivi. Perché è vero, come in molti si sono affrettati a sottolineare, che sabato sera si è visto in campo poco Parma. Ma nella rimanente tanta Inter le cose hanno funzionato molto bene, soprattutto nel primo tempo. Anticipo, fluidità nelle manovre, triangolazioni pericolose. E poi la logica conseguenza (che a volte troppo logica non è) di tutto questo. La rete si insacca per ben cinque volte e a segnare tornano prepotentemente gli attaccanti. Tasselli che ritrovano la loro originale collocazione. Giocatori che tornano a fare quello che è sempre stato nelle loro corde. Diego Milito è in gran spolvero. Merito sì della doppietta, ma a chi non si ferma alle apparenze non sarà sfuggito tutto quel lavoro per servire la squadra imbeccando assist e suggerimenti in ogni dove. C'è intesa, la squadra ritorna ad essere un discorso corale nel quale lasciano il segno preziose prestazioni individuali. E' in gran crescita anche Alvarez, Ranieri in conferenza non si sbilancia ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il ragazzo usa bene le suole e lo fa al servizio dei compagni, non più come un solista incompreso che ha perso il filo nella lettura dello spartito perché lo legge ad una velocità diversa. Viene spontaneo chiederselo. Si sarà guadagnato un posto nel derby a prescindere da eventuali rientri? Segna anche Motta dalla distanza, poderoso il suo tiro. Segna anche il Pazzo che non tollera di venire escluso da quella che a tutti gli effetti sembra una festa. Soprattutto se questa ha luogo a San Siro. Segna anche Faraoni e da qualsiasi prospettiva lo si inquadri quel tiro caparbio che si insacca sotto la traversa è di una bellezza che ti sorprende per la facilità con la quale è nato. Anche se facile non è.
Non mancano alcune incertezze in difesa, a volte vere e proprie amnesie che permettono al Parma di arrivare in solitaria davanti alla rete, sprecando tre occasioni abbastanza limpide (limpidissima quella di Giovinco). In vista del derby sarà necessario lavorare soprattutto su quelle, i rossoneri non sono noti per sprecare le occasioni che il fato (chiamatelo un po' come volete) decide loro di regalare. Non hanno buttato via nemmeno una partita difficile giocata in terra bergamasca e quel rigore (l'ennesimo, siamo a quota 6 in 7 partite), che Paparesta ha giudicato inesistente mandando su tutte le furie anche un flemmatico come Allegri (sempre più netto di quelli che fischiavi tu, gli ha rimbeccato stizzito nella diretta post-partita), ha di fatto dato la grinta necessaria per prendersi i tre punti. L'Inter dovrà prepararsi a contenere con intelligenza quella che tutti chiamano impressionante forza fisica e che spesso viaggia al limite del falloso. Un falloso che si traduce raramente in cartellini e che regala quindi ai rossoneri una sicurezza ulteriore. L'arroganza dei più forti. All'Inter di sabato bisognerà aggiungere accortezze speciali, agonismo furibondo, precisione stilistica. Poco importa chi giocherà domenica sera. Tutti dovranno essere all'altezza e lottare per ogni centimetro di campo. Non sarà una passeggiata come contro il Parma, ma noi ci proviamo comunque ad aspettarci una partita dannatamente intensa. Tutto quello che riusciremo a sottrarre ai rossoneri (punti in classifica, sicurezze,Tevez?) sarà tutto di guadagnato. In fondo la favorita ci precede di 8 punti. Anche il percorso in campionato potrebbe giovarne. In fondo il calcio è imprevedibile. E noi lo amiamo anche per questo folle motivo...
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