Le pagelle: idee chiare solo per Samuel, Cou troppo a sprazzi. Manca qualità  in mezzo

Handanovic sv: spettatore non pagante

Ranocchia 6,5: Insieme ai compagni di reparto, è l'unico ad avere le idee chiare. E alla fine è anche decisivo in zona gol

Samuel 6,5: Il migliore in campo. Fa assaggiare tacchetti ed esperienza a Dybala e, stufo dei ritmi da scampagnata dei compagni, prende e parte palla al piede spesso e volentieri.

Juan 6: Si fa sentire, sia quando davanti c'è Ilicic sia quando ci sono Brienza e Dybala.

Zanetti 5,5: Quando si tratta di difendere è il solito baluardo, ma in fase offensiva si vede pochissimo.

Cambiasso 5,5: Prova a mettere ordine in mezzo al campo, ma i ritmi non sono quelli di qualche settimana fa: né i suoi, né quelli dei suoi compagni.

Gargano 5,5: Se gli si chiede di impostare lo si manda incontro a brutte figure. Così avviene nel primo tempo. Nella ripresa si limita a fare quello che sa fare meglio, interdire e correre, e fa meglio.

Pereira 5: Va bene la corsa, va bene la grinta ma il numero di cross e passaggi sbagliati è imbarazzante.

Coutinho 5,5: Troppo, troppo intermittente. Gli infortuni spesso gli impediscono di trovare continuità anche a livello fisico ma oggi sbaglia anche tanti dribbling che normalmente fa a occhi chiusi. Però resta l'unico in grado di accelerare un po'.

Palacio 5,5: E' l'unico davanti a muoversi senza palla. Il problema si crea quando la palla gli arriva: cerca di scambiare con i compagni ma o sbaglia lui o sbagliano loro.

Milito 5: E' in precarie condizioni fisiche e si vede. Prova a giocare di sponda e a fare da punto di riferimento ma diventa prevedibile per i difensori.

Guarin 6: Da un pizzico di vivacità, senza fare nulla di speciale.

Nagatomo 6: Copia e incolla rispetto a Guarin

Mariga sv

Stramaccioni 5,5: La squadra è in evidente difficoltà fisica e su questo può poco dal momento che è costretto a schierare sempre gli stessi. Ma se dice che manca solo un vice-Milito dice una cosa non vera e lo sa. Urge qualità in mezzo al campo e sperare nella rinascita di Stankovic sembra più un atto di fede.