editoriale

Pianificazione anno zero

La partita di domenica sera contro il Bologna ha confermato lo smarrimento dei nerazzurri. Solito annullamento nel primo tempo. Incertezze ed errori visti troppe volte. Quasi a rispondere alle parole di Moratti che evocava il dovere per il quale...

Sabine Bertagna

La partita di domenica sera contro il Bologna ha confermato lo smarrimento dei nerazzurri. Solito annullamento nel primo tempo. Incertezze ed errori visti troppe volte. Quasi a rispondere alle parole di Moratti che evocava il dovere per il quale la società dovesse dimostrarsi più pronta, più sveglia e più interista, la Curva ha srotolato uno striscione simpatico nel quale si proponeva per eventuali provini. Almeno siamo interisti, chiosavano. E' un momento di vuoto, questo. Nel quale tutti, con modalità e sentimenti diversi, cerchiamo di aggrapparci a qualcosa per ricominciare. Il problema è che se il presente è un dato dal quale vorremmo spesso fuggire, il futuro non è la direzione verso cui stiamo andando. Almeno non chiaramente..

Quel terzo posto diventerà un'ossessione. Forse lo è già. C'è un divario impietoso tra quello che la squadra al momento riesce a dare come massimo impegno di nervi e di gioco e quel terzo posto. Ci sono i pochissimi punti conquistati (o persi) con fatica lungo il percorso, diventato estremamente impervio dopo la partita contro la Juve. Il nostro termine di paragone di prova brillante è diventato Catania-Inter. Fantastica partita per quanto riguarda la passione con la quale è stata ribaltata, ma sicuramente di dubbio esempio per le mille mancanze. E' un momento in cui sopravvivere costa sofferenza e non c'è mai una buona notizia (infortuni). Quel terzo posto, con una rosa così conciata, sarebbe un puro miracolo. Al quale si deve credere, certo. Ci sono avversari che perdono punti come noi. Ma è da folli non vedere quello che sta succedendo. Come è folle non lavorare in anticipo sui rinforzi e in virtù di quelli tarare gli obiettivi. Le domande alle quali nessuno ha dato mai risposta continuano ad affollarsi e a riempire il vuoto di decisioni incomprensibili. Facciamo tutto al contrario. Prima fissiamo l'obiettivo, poi tutto il resto. Stiamo pagando l'incapacità di pianificare. Ad esclusione delle incertezze. Quelle, a pianificarle, siamo bravissimi.

Twitter @SBertagna