Un sogno sfumato all'ultimo minuto per la prima uscita dell'Inter di Thohir, in cui i nerazzurri avevano mostrato come sempre cuore e orgoglio anche in mezzo a mille difficoltà. L'espulsione (molto generosa da parte dell'arbitro Doveri) di Handanovic dopo pochi minuti, l'assenza di Campagnaro, il dover giocare in dieci per oltre 80 minuti: tutte situazioni avverse alle quali si era riusciti a porre rimedio. Nonostante l'iniziale vantaggio del Torino siglato per mezzo di Farnerud poco dopo il rigore parato da Carrizo a Cerci, la squadra di Mazzarri non si è mai scomposta ed ha continuato a giocare come sa. Guarin sullo scadere del primo tempo pareggia i conti con una splendida rovesciata dopo un colpo di testa di Ranocchia. Nel secondo tempo però è il Torino a ripassare in vantaggio con Immobile e di nuovo l'Inter sull'azione successiva a pareggiare i conti con il gol di Palacio. Come se non bastasse, Palacio, che non ha risentito assolutamente della trasferta sudamericana, ha siglato il tre a due. E mentre tutto sembrava scorrere verso i tre punti in trasferta ecco che un fallo di Wallace procura una punizione al Torino. Direttamente dal calcio piazzato Bellomo cerca di mettere il pallone in mezzo all'area ma la palla finisce lunga scavalcando Carrizo, colpevolmente molto fuori dai pali e fissando il risultato sul 3 a 3.COSA VA. La grinta nel cercare di recuperare il risultato è tipica delle squadre di Mazzarri. Anche in dieci non si scompongono, attaccano e difendono all'unisono. Bisogna ripartire da questo carattere per continuare a cercare di conquistare un posto nell'Europa che conta e bisogna sfruttare maggiormente le defaillances degli avversari per non perdere posizioni in classifica.
editoriale
Prendere esempio da Palacio. La grinta è ok ma bisogna cambiare il trend sui gol subiti
Un sogno sfumato all’ultimo minuto per la prima uscita dell’Inter di Thohir, in cui i nerazzurri avevano mostrato come sempre cuore e orgoglio anche in mezzo a mille difficoltà. L’espulsione (molto generosa da parte...
COSA NON VA. Non si possono prendere tre gol a gara solo per l'assenza di Campagnaro in difesa. Bisogna essere più concentrati e capire realmente cosa non va. La difesa è stata la forza dell'Inter nelle prime giornate e deve continuare ad essere questo il leit motiv della stagione: prima di tutto non prendere gol o per lo meno prenderne il minimo possibile.
PALACIO. Una menzione speciale va sempre a questo calciatore, l'unico in campo in grado di fare da difensore, centrocampista ed attaccante nella stessa gara. Ha una voglia matta di mangiare l'erba e far sentire la sua presenza. Non ha problemi in qualunque posizione giochi e molti dovrebbero prendere esempio da lui.
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