editoriale

Presunti innocenti

Scrive Ruggiero Palombo nel suo editoriale sulla Rosea di ieri:”…La mozione Della Valle, che vuole il tavolo della pace ma prima di quello pretende adeguate spiegazioni sul perché la metà delle intercettazioni di calciopoli siano...

Sabine Bertagna

Scrive Ruggiero Palombo nel suo editoriale sulla Rosea di ieri:"...La mozione Della Valle, che vuole il tavolo della pace ma prima di quello pretende adeguate spiegazioni sul perché la metà delle intercettazioni di calciopoli siano state per quattro anni inghiottite da un buco nero, fa proseliti. Sottoscrive Galliani, anche lui sotto scacco a Napoli sia pure per interposto Meani. Rilancia Andrea Agnelli, che ci aggiunge il carico di azioni legali nei confronti della Federazione se «dimostreràdi non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità e uguale trattamento».Peggio dell’Inter in questo momento sta solo Auricchio..."

"Prima, però, è fondamentale fare chiarezza sul punto delle trascrizioni. E’ una questione di buon senso perché quell’inchiesta ha riguardato soltanto determinati club. E gli effetti si sono visti anche nel processo sportivo che ha determinato delle pene. Ancora oggi i tifosi mi fermano per strada per chiedermi perché nel 2006 l’inchiesta è stata monca. E io non so dare loro una risposta."  Queste le dichiarazioni di Adriano Galliani, che percorrono lo stesso fil rouge di quelle di Della Valle. Galliani dice di non essere in grado di dare una risposta ai tifosi. Ci proveremo noi. Forse la sua memoria vacilla. La nostra, invece, è bella fresca.

IL CALORE DI GALLIANI.Bergamo: «Volevo farla partecipe di una guerra di cui il solo responsabile sono io, Paolo Bergamo, perché Griselli è di Livorno, se avesse visto salvava capra e cavoli, ma siccome non è andata così, è uno sfogo tra me e lei». Galliani: «Questi signori han perso la testa mi creda, perché ci sono comportamenti nei confronti dell'universo, in Lega in Federazione». Bergamo: «Io glielo voglio dire perché si sappia, tra me e lei naturalmente». Galliani: «Non si preoccupi tale rimane». Bergamo: «Io posso sbagliare magari una griglia penso che un arbitro sia in forma e magari non è in forma, oppure l'arbitro è in forma e sbaglia, però a priori voler sbagliare è tutta un'altra cosa, mi taglierei le mani mi creda. Ecco questo filo che ho con lei vorrei tenerlo fino a giugno Dottore». Galliani: «No no no ma poi si vedrà, adesso vediamo la fine del campionato con i giusti equilibri...». Bergamo: «Mi faccia sentire un po' il suo calore, il suo calore in questo momento perché...». Galliani: «Assolutamente». Bergamo: «Sono solo, non solo, meno che solo». Galliani: «Ma no no ci sono io».

MEANI SI DA' DA FARE.Meani: «Te chi mi mandi a Firenze?». Bergamo: «Come griglia? Te dici come griglia di arbitri? L'abbiamo fatta a tre ma mi fai dire una cosa che con Gigi (Pairetto) non abbiamo ancora concordato. Ho in mente di metterne tre perché non voglio preclusioni e gli arbitri sono Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi perché poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio mettere la domenica successiva (la griglia per Milan-Juventus, ndr). Meani: «Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta». Bergamo: «Sì». Meani: «Collina». Bergamo: «Sì». Meani: «Trefoloni». Bergamo: «Sissignore, e mi ci gioco la testa». Meani: «Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto». Bergamo: «Stai tranquillo, stai tranquillo». Meani: «Perché se no gli tagliamo la testa noi». Bergamo: «Stai tranquillo». Meani: «Se no chiamalo e parlagli». Collina, Paparesta, Trefoloni furono i tre arbitri, inseriti nella griglia A del sorteggio.

BREVI SCORCI SU CHI DECIDEVA CHE COSA.

(28 aprile 2005) Bergamo:“La Juve mi accusa di voler prolungare la squalifica di Ibrahimovic per non farlo giocare contro di voi”. Galliani:"Non si preoccupi, io sono qui”.

Su Milan-Lecce finito 2-2  per punire in maniera esemplare un fallo di un difensore del Lecce su Kakà, Bergamo confessa la seguente iniziativa: “A lei posso dirlo, con Trefoloni abbiamo riscritto il referto arbitrale. Il giudice sportivo non avrebbe capito, ci volevano i toni giusti per una squalifica esemplare”.

Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 (finita 2-1). Meani si lamenta di un gol annullato dal guardalinee Baglioni «Che cazzo! Io questo proprio non lo voglio no! Non l’ho mai chiesto nè voluto! Questo è uno... oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti eh! Di non sbagliare perché Galliani è furibondo! Quindi digli di stare molto attenti da qui alla fine del campionato... quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti... ». I due si parlano nuovamente dopo pochi minuti. Meani: «Adesso state attenti, state attenti perché è super velenoso, mandateci gente, perché ormai... mandateci anche a noi un po’ il Consolo della situazione, non è che lo mandi sempre a Torino... hai capito?». Mazzei: «Sì, no, no, no te lo mando, non è che... ci mancherebbe altro». Il Milan avrebbe successivamente fatto pressioni per ottenere (cosa che regolarmente avvenne) il guardalinee Claudio Puglisi per Milan-Chievo. Di Puglisi, tifosissimo del Milan, c'è un'intercettazione nella quale con Meani si parla del derby di Champions Milan-Inter. Le sue parole non lasciano adito a dubbi sulla sua fede. "L’importante che noi riusciamo a fargli il culo a ‘sti interisti».

Meani e Galliani si confrontano dopo Siena-Milan. Galliani: Ha parlato con qualcuno dei due ex designatori?

Meani: Dio bono, altro che parlato. Non ha visto che in macchina c’era Ancelotti e gli bestemmiavo paro­lacce, e Ancelotti mi fa: ma che co­sa gli dici.

G. A chi?

M. A Bergamo e Mazzei, perché Pairetto è in Germania

G. : E che dicono questi signori?

M. : Si cagano addosso: frasi di cir­costanza? “ chi va a pensare un er­rore del genere da uno così ( Baglio­ni, ndr)”. Con una squadra come il Milan a un minimo dubbio si sta giù con la bandiera, non si va su a van­vera. Questa è gente che non è pre­parata psicologicamente. Cosa vi preoccupate più del Palermo? Ha visto la designazione? Ci mandano persino Puglisi ( amicissimo di Mea­ni, ndr). Adesso, gli ho detto, vieta­to sbagliare e vietato sbagliare dal­l’altra parte ( della Juve, ndr), nel senso contrario però. Questo è un periodo pericolosissimo.

G. : Lo so, lo so.

Sempre dopo SIena-Milan, Meani si confronta con Collina in merito ad una conversazione avuta con Carlo Ancelotti. "Ma tu sai che ieri in macchina, quando mi diceva Carletto che il giovedì, il giovedì quel famoso, l’altra persona famosa gli... gli diceva, domani abbiamo questo arbitro e veniva, e c’era quell’arbitro... e c’era il sorteggio e fa e noi non... io non riusci..., non mi spiegavo, lui il giovedì sapeva già l’arbitro che aveva alla domenica. Tu pensa, questo prima, quando riuscivano a manovrarlo in un certo modo no!". Continua Meani: "Era tutto, era tutto be..., mi diceva ieri in macchina che addirittura quando gli diceva ti piace... in fase di preparazione del calendario, gli diceva come dici che sia meglio, vogliamo cominciare con queste partite o con quell’altre partite o... con... che squadre vogliano trovare all’inizio"»

DELLA VALLE E MAZZINI PER LA SALVEZZA DEI VIOLA.

A. Della Valle: “Ti volevo salutare e fare un po’ il punto della situazione con te...per quel discorso di domani poi dopo chiamerà Diego oggi...quell’altra persona...saremo qualche giorno a Milano poi io rivado con i ragazzi, quindi lo spostiamo la settimana prossima”.M.: “E’ importantissima...che gli arrivi al nostro amico un messaggio da voi! Perché domani l’altro ci sono...le griglie eh! La partita è decisiva, eh!”.M. (telefonata a Mencucci): “M’ha chiamato Andrea Della Valle Diego Della Valle perché vogliono che li aiuti...”.Mencucci (riferito alla designazione di Dondarini): “Bel lavoro, ho visto”. Dondarini non fischia un rigore di Ujfalusi su Cossato.

BERGAMO E PAIRETTO GIORNALISTI DELLA ROSEA. Ecco quanto dichiarato dal pm Narducci nella sua requisitoria al processo di Napoli in merito questo avvincente argomento (maggio 2011)." Il 10.11.2004 si svolge un incontro Fiorentina-Juventus arbitrato da Farina. La gara finirà 1-0 e non vi è nulla di straordinario se non per un fatto: l’arbitro Farina concede 4 minuti di recupero e, forse al 4° minuto, accade un episodio, Thuram fa un fallo su Fantini e l’arbitro non fischia la punizione, concedendo il vantaggio, e Portillo prende la palla e sbaglia (Farina ammonisce anche Nedved, che salterà per squalifica la successiva Lecce-Juventus. Una ammonizione preventiva al contrario? ndr). Polemiche. L’11.11.2004, ore 12.21, telefonata tra Bergamo e Moggi in cui Bergamo dice “Che deve fare il pezzo sulla gazzetta: cosa scrivo di ieri sera che Gigi non lo trovo?”, Moggi dice:”Vedrai come te la scrivo bene”, e Bergamo: “Dirò che gli ha dato il vantaggio, ha fatto bene”; se si va a leggere cosa scrive Bergamo, il massimo rappresentante dell’obiettività, sulla Gazzetta del 12.11.2004, c’è un capolavoro di ipocrisia e di falsità, perché Bergamo deve tutelare Moggi e la sua squadra, a costo di dire sciocchezze. Bergamo scrive proprio che Farina ha concesso il vantaggio. Incredibile!"

Oppure IN-CREDIBILE, come intitolerebbe il quotidiano torinese. Come potete evincere da queste intercettazioni il sistema era attraversato da una durissima lotta di potere. C'era chi chiedeva e otteneva. C'era chi non voleva stare ai margini e per salvare la propria squadra era pronto ad ingraziarsi le persone giuste. Oggi questi stessi e identici personaggi ci stanno dicendo che è necessario sedersi ad un tavolo per discutere e mettere la parola FINE a questa assurda pagina di (NON) calcio. Possibilmente con una condanna totale dei nerazzurri. Si lamentano delle pene comminate ai tempi. Poteva andare diversamente? Mah, in un paese meno ridicolo sarebbero state auspicabilmente più severe. Non lo sappiamo. Non è un paese serio, il nostro. Altrove non avrebbero permesso ad una squadra implicata nella misura in cui lo era quella rossonera di partecipare ad una Champions e di vincerla. Nè ad un suo dirigente di fare calciomercato durante il (brevissimo) periodo di squalifica. Adesso questi personaggi alzano la voce e ridisegnano un'alleanza dai sapori antichi. E' buffo constatare come ad Adriano Galliani possano mancare le parole per spiegare la storia di Calciopoli. Noi non abbiamo fatto fatica a trovarle. Ed erano le sue.