PRIME IMPRESSIONI THOHIRIANE

Ha lasciato Milano in prima mattinata. Erick Thohir riparte per l'Indonesia da presidente dell'Inter, dopo una settimana trafelata e ricca di scadenze. Da quelle fondamentali societarie a quelle televisive, altrettanto importanti. Riparte per Giacarta con in valigia (sarà nerazzurra anche quella?) una notevole quantità di gadget e regali marchiati Inter. Lo sviluppo del merchandising inizia da qui. Da quel pallone nerazzurro firmato e regalato in diretta a Fazio. Cda, amichevole alla Pinetina, ospite a "Che tempo che fa" e poi a "Tiki Taka", presentazione in Lega, interviste alla Gazzetta dello Sport e al CorSera, visita a Interello, incontro con Maroni e chi più ne ha più ne metta. E' stata una settimana conoscitiva, nella quale ha spaziato il più possibile, gettando qualche base e chiarendo intenzioni ed idee. Dalla prossima visita si entrerà nello specifico di una vera e propria programmazione. Un po' in tutti i campi.

Chissà se Erick ha deluso le aspettative di alcuni. In molti lo avevano dipinto come uno sprovveduto. E' troppo presto per considerarlo un vincente, come era troppo presto per definire la scelta di Moratti una scelta fallimentare ancor prima che questa avvenisse. Forse qualcuno se lo aspettava molto meno preparato e invece Thohir ha parlato di sistema, di gestione e di passi molto concreti da attuare. Non ha illuso i tifosi paventando spese folli per acquisti impossibili. La ricostruzione non può passare dalle menzogne perché ci vuole la collaborazione di tutti. Tifosi compresi. Forse qualcuno sperava che il tycoon fosse una versione meno passionale del tipico presidente tifoso e avventato. Non c'è stato nulla di improvvisato in ciò che ha espresso la sua presenza in questi giorni. E quindi, la prima reazione ironica di giornalisti e tifosi di altre squadre è andata pian piano scemando. Lasciando al suo posto un nuovo dubbio. Che l'Inter e Moratti con Thohir ci abbiano visto giusto?

Twitter @SBertagna